Fagnano, anche in Lega c’è chi vuole le dimissioni dell’assessore Fausto Bossi

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FAGNANO OLONA – Dimissioni. Quelle dell’assessore leghista alla Cultura Fausto Bossi. A chiederle, secondo i ben informati, potrebbe essere il Carroccio stesso. Che questa sera, lunedì 2 settembre, si riunirà nella sede locale con un solo punto all’ordine del giorno. Un punto molto delicato: “convincere” Bossi, che è pure il segretario del Carroccio fagnanese, a consegnare le deleghe nelle mani del sindaco. Non una messa in discussione palese quindi, ma che suonerebbe anche come sfiducia alla guida del partito. Insomma, c’è aria pesante al Castello. E non certo dagli ultimi giorni. Del resto, che qualcosa nella maggioranza guidata dal sindaco Elena Catelli non stesse andando per il verso giusto lo si sapeva da tempo.

Chi vuole le dimissioni di Bossi

Chi vuole le dimissioni dell’assessore Bossi? In molti a quanto pare. Tra le minoranze (che però non chiederanno la sfiducia, ma solo di relazionare sui fatti della torretta), ma anche in maggioranza. Nessuno al momento però dice nulla. Eppure la fiducia nei confronti dell’assessore – segretario sembra essere ai minimi storici. Lo rivelano i dettagli, che in politica spesso contano, pesano e sono decisivi. E tra questi la richiesta, da parte delle opposizioni, di un consiglio comunale urgente. Che dovrebbe essere convocato nel giro di un paio di settimane. E pure la partita si giocherà tutta da qui alla prossima seduta consigliare. Intanto al Castello le bocche non sono cucite, di più. Non parla il sindaco Catelli. E neppure chi in questo momento le sta (politicamente) vicino. Anche se, dicono i ben informati, stanno lavorando per arrivare in consiglio con la questione già risolta. L’obiettivo è cementare la squadra ed evitare, al di là della piega che prenderanno gli eventi, che un sacrificio (politico) si possa trasformare in una debacle per Più Fagnano e il centrodestra locale.

La riunione del Carroccio

Se si guarda solo al giorno della settimana non ci sarebbe nulla di straordinario nella riunione che questa sera si terrà nella sede della Lega di Fagnano. I leghisti, infatti, sono soliti riunirsi tutti i lunedì. Ma quel che rende eccezionale l’incontro è l’argomento, che in molti hanno provato a tenere sotto traccia: cercare di convincere l’assessore Bossi a rimettere le deleghe nelle mani del sindaco. Non sarà un passaggio semplice, per più di un motivo. Uno, si tratta sostanzialmente di mettere in discussione un proprio uomo e solo dopo tre mesi di mandato. Due, Bossi ha anche un ruolo politico: è segretario della Lega; quindi metterlo in discussione come assessore significa anche aprire il fronte sulla segreteria. Tre, Bossi è considerato l’artefice dell’esito delle trattative pre elettorali, che hanno sì unito il centrodestra (che ha poi vinto), ma a un prezzo altissimo. Che ora il segretario del Carroccio potrebbe anche pagare. Già, perché per il momento il caso Bossi è una questione tutta leghista. Ma alla finestra, dicono i ben informati, c’è anche buona parte di Forza Italia.

La matassa

Insomma la matassa è difficile da sbrogliare, anche se il capo del filo da tirare porta il nome di Bossi. E al futuro dell’assessore sono legati anche gli sviluppi dell’intera giunta. Che, confida più di una voce, il sindaco vorrebbe consolidare con qualche modifica e nuovi innesti. Essenziali e a quanto pare vitali per il prosieguo dell’amministrazione. Tanto più che c’è chi è pronto a scommettere che il primo cittadino ci sta lavorando. In discussione, oltre all’esponente leghista, c’è anche Gabriele Moltrasi, assessore ai Lavori pubblici e messo più volte sulla graticola dalle minoranze per via di lavori pronti a partire e che non sono stati avviati. Come evidenziano le interrogazioni riproposte dai gruppi di Siamo Fagnano, Fagnano Bene Comune e Cinque stelle e alle quali, prima o poi, si dovrà dare risposta.

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