Forza Italia fuori da tutto punta il dito contro il sindaco di Busto Antonelli

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VARESE – Forza Italia c’è o non c’è? La domanda se la stanno ponendo in tanti. Anche gli stessi azzurri. E alla luce degli ultimi accadimenti la risposta è: non c’è. Non c’è in Alfa dove sull’asse Lega – Pd è stato nominato un consiglio d’amministrazione rosso verde, che, per come è andata, ha provocato un travaso di bile a più di un forzista. Non c’è in Ats, dove nella Conferenza dei sindaci i berlusconiani un candidato in realtà l’avevano, Nicola Tardugno. E avevano (dicono) in tasca anche l’accordo con la Lega. Sulla carta. Perché alla luce della votazione il candidato di Forza Italia è rimasto escluso. Per un soffio, certo, ma comunque fuori. E, infine, il partito di Berlusconi non c’è nemmeno in Prealpi servizi, la cui presidenza fino al 7 maggio scorso era nelle mani di Marcello Pedroni (forzista) ed ora è in quelle di Fratelli d’Italia, dal momento che il sindaco di Busto Emanuele Antonelli, ha nominato Andrea Tomasini, esponente di Fdi.

Tre, due, uno… zero

In tempi passati, ma non remoti, questo giro di nomine sarebbe finito quasi certamente con un esponente azzurro in ogni cda. Ma visto come sta andando la baracca e dopo quanto accaduto con Alfa, almeno due posti avrebbero rappresentato un buon successo. Forse anche uno. E invece Forza Italia chiude con uno zero. Dentro al partito è ripreso (anzi non è mai finito) il processo ai vertici commissariali. Insomma c’è malumore. Magari meno evidente rispetto al post votazione dei consiglieri di Alfa, ma c’è. E il partito seppur ormai a pezzi è sul piede di guerra. Con Giacomo Caliendo, troppo distante e preso dagli impegni romani, ma soprattutto con Giuseppe Taldone, che – dicono gli insider anche su chat non ufficiali di partito – non avrebbe saputo fare sintesi, ma soprattutto chiudere e portare a casa il risultato.

Dito puntato sul presidente

Gia al momento della nomina dei consiglieri di Alfa dentro a Forza Italia c’era chi aveva puntato il dito contro Emanuele Antonelli, incapace di gestire la sua maggioranza, ma anche di tutelare uno dei suoi (un tempo) migliori alleati a Villa Recalcati, ma anche a Palazzo Gilardoni. Alleato a cui deve la sua doppia elezione. Da sindaco, occorre anche dire, che non si è fatto tanti problemi quando c’è stato da massacrare e spolpare il gruppo consigliare di Forza Italia. Operazione che – ricordano sempre gli insider azzurri – gli è stata permessa con il silenzio assenso di qualche forzista, che sui tavoli della maggioranza ha giocato una partita che in pochi tra gli azzurri hanno capito. Anche dopo le giustificazioni rese in chat e in pubblico.

Malumori nei confronti di Antonelli che hanno ripreso vigore con la nomina di Tomasini in Prealpi servizi. Ruolo che in realtà i forzisti rivendicano come una posizione provinciale, per cui la quadra andava cercata e trovata su un tavolo politico ben più ampio rispetto a Busto. Ma Antonelli si sa, con la politica va d’accordo, ma solo in certe occasioni. Quelle in cui bisogna esserci: festa della Lega, convention di Forza Italia, meeting di Cl, cena di Fratelli d’Italia, convention di Toti. Appuntamenti buoni per un selfie. E per cercare casa (politica). Per il resto fa spallucce, tira dritto e nel caso di Prealpi servizi ha tirato anche un colpo basso ai forzisti, i quali lamentano: “Ha venduto sul tavolo cittadino un incarico da discutere altrove. Solo per sistemare e far quadrare il suo rimpasto di giunta. Ma adesso basta”. E quanto quel basta detto e scritto da più di un azzurro possa pesare, lo si potrà sapere solo nei prossimi giorni.

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