Fratelli d’Italia, Busto sfodera una terna per le regionali: «Noi fuori? Non ha senso»

Da destra, Massimiliano Nardi, Claudia Cozzi e Checco Lattuada

BUSTO ARSIZIO – “Fratelli” (d’Italia) sempre più spaccati sull’asse Busto-Gallarate: a Salvatore Marino, responsabile di collegio del Gallaratese, che chiede al Circolo di Busto di stare al suo posto, risponde a tono il coordinatore cittadino Massimiliano Nardi sfoderando una terna di potenziali candidature per le regionali. Oltre al suo nome, gli altri “assi” da calare sono quelli di Checco Lattuada, figura storica della “sezione”, e di Claudia Cozzi, volto nuovo fresco di ingresso in consiglio comunale. Senza polemiche: «Noi lavoriamo per il partito, pronti anche a fare qualche passo di lato, qualcuno però forse lavora per i personalismi» sentenzia Nardi.

Busto in campo

Il presidente del Circolo di Busto di Fratelli d’Italia non fa un passo indietro rispetto alla possibilità di giocarsi le carte alle regionali: «Forse Marino ha letto la mia intervista in modo un po’ frettoloso – chiarisce Nardi – io non ho mai detto, e ci mancherebbe, che solo Busto in provincia debba esprimere dei rappresentanti, ma confermo che Busto vuole esprimere dei candidati. Stia sereno: non tutti i candidati della provincia di Varese. Ma se si fa una questione di territorialità, pensare che Busto, la prima città della provincia, con un sindaco di Fratelli d’Italia debba stare fuori dai giochi, non ha alcun senso: anzi, forse dovrebbe esprimere in automatico un proprio candidato sui sette per le elezioni regionali».

La terna del Circolo bustocco

I nomi. Sul tavolo c’è l’opzione Nardi, ma non solo. «Se si parla di storicità faccio un nome: Checco Lattuada, dal 1989 presidente del Fronte della Gioventù, due consigliature, un impegno costante con le associazioni nel sociale» aggiunge il coordinatore bustocco di FdI. «E se si guarda a profili giovani, c’è Claudia Cozzi. Il nuovo che avanza: donna, capace, ha voglia di fare». La terna di Busto è scoperta. «Perché se poi si fanno nomi che sono entrati da poco nel partito (il riferimento è al varesino Luigi Zocchi, ndr), è lecito che venga qualche dubbio che sia più una guerra personale. Probabilmente, da buon soldato, come si definisce lui, Marino fa la guerra per conto di qualcun altro».

Merito o fedeltà?

Sulle modalità di selezione, Nardi spiega quale possa essere la logica. «Noi siamo per la meritocrazia, ma sono il primo a dire che a parità di caratteristiche è giusto che sia dato spazio a chi è da più tempo impegnato nel partito – sottolinea il presidente del Circolo di Busto – se però deve essere una sorta di “premio fedeltà” mi sta un po’ meno bene. Vanno considerate anche le competenze e le capacità, altrimenti si precluderebbe la possibilità di far crescere il partito con persone valide. E la logica dell’apertura arriva dal nazionale: non avrebbe senso per un partito che cresce come il nostro precludere ogni possibilità a chi è entrato da poco o da qualche anno, come nel caso del sottoscritto». Lo stesso vale per il sindaco Antonelli, su cui Nardi non ha altro da aggiungere: «Se si presenterà l’opportunità, la valuteremo serenamente».

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