Fusione di Comuni: dove ha funzionato e dove no in provincia di Varese

fusione di comuni

VARESE – Fusione sì o fusione no? Sul territorio della Provincia di Varese negli ultimi anni sono state avviate diverse procedure di accorpamento di Comuni. L’iter in corso a Bardello, Malgesso a Bregano non rappresenta dunque il primo tentativo. Ma cosa racconta la storia recente? In alcuni casi la fusione ha funzionato, in altri ha prevalso il campanilismo.

Il primo sì: Maccagno con Pino e Veddasca

Il 2013 fu un anno particolarmente vivace da questo punto di vista, con ben due proposte di fusioni nate dai comuni del territorio. Una andò a buon fine, l’altra invece venne rispedita al mittente. Il doppio referendum si svolse a dicembre, coinvolgendo in totale i cittadini di 8 piccoli paesi del nord della provincia. Nell’alto Verbano la proposta di fusione incontrò il favore dei residenti: nacque così il comune di Maccagno con Pino e Veddasca, che divenne operativo nel 2014 con le prime votazioni. Tre comuni si unirono in un solo ente: Maccagno, Veddasca e Pino Lago Maggiore. Tutt’altro esito invece per la proposta di creare un maxi comune in Valcuvia. L’ente avrebbe dovuto unire le amministrazioni di Masciago Primo, Grantola, Cassano Valcuvia, Mesenzana e Ferrera di Varese. Solo i residenti dei primi due comuni però votarono a favore.

Bis a Cadrezzate con Osmate

Nel 2018 va in porto un’altra fusione, che vede protagonisti i comuni di Cadrezzate e Osmate. I due centri sul Lago di Monate votano nettamente a favore, con 768 sì e solo 95 voti contrari. Il nuovo comune, che porta il nome di Cadrezzate con Osmate, nasce ufficialmente nel 2019, con le prime elezioni che premiano il già sindaco di Cadrezzate Cristian Robustellini. Sempre nel 2018 si sono registrate però anche due sconfitte per altrettanti progetti di fusione.

Dove a vincere è il campanilismo

In riva al Lago di Comabbio c’è stato un sonoro stop alla proposta di unire in un solo ente i comuni di Ternate e Varano Borghi. Solo 818 i favorevoli, a fronte di 1465 contrari. A frenare l’accorpamento sono state anche questioni di campanile, che affondano le loro radici nella storia. Varano fu infatti eretto a comune nel 1808, staccandosi proprio da quello di Ternate. Per volontà dei cittadini l’autonomia è rimasta tale. Un altro progetto di fusione finito male è quello che ha riguardato ancora una volta la Valcuvia. Il matrimonio tra Cuveglio e Duno si è fermato nelle urne, dove ha prevalso il no. Il 60% dei residenti si è espresso contro la proposta. E dal progetto, prima ancora del referendum, si era sfilato il vicino comune di Cuvio. Infine c’è il caso di Ferno e Lonate Pozzolo che, dopo vent’anni di Unione, anziché fondersi decidono per scelta unilaterale del secondo Comune di dirsi addio.

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