Gallarate, ambientalisti contro Grow29: «Progetto vetrina pieno di criticità»

GALLARATE – Grow29, il futuro polo scolastico di Cajello e Cascinetta: «Non è un progetto di rigenerazione urbana, non ha connotati sociali, non ha visto la partecipazione dei quartieri, non migliora la sostenibilità e non beneficia gli studenti». Soprattutto, «non è ambientalmente sostenibile». Lo dice il comitato “Salviamo gli alberi di Gallarate“, che si è riunito questa mattina – 24 febbraio – al Cuac di via Torino per prendere posizione contro il più importante intervento urbanistico degli ultimi anni in città.

L’area verde

Un «progetto vetrina con enormi criticità» viene bollato dagli ambientalisti (presenti oggi Olivia Pastorelli, Camilla Colombo, Laura Pastorelli, Filiberto Zago, Elisa Giaccherello, Alessandro Pennati, Fulvio Arcarese). A partire dagli obiettivi di rigenerazione urbana: «Per essere così definito, dovrebbe migliorare la faccia della città», hanno sottolineato. «Ma qui insiste in una della poche aree verdi, che è un vero e proprio bosco. E distruggerla non porterà nessun beneficio alle nuove generazioni». Una costruzione che «verrà realizzata in deroga alle regole sul consumo di suolo», puntando i riflettori sull’area di via Curtatone: «È identificato come un vero e proprio bosco: il suo valore non può essere minimizzato». Al centro, anche il tema delle compensazioni: «Secondo noi è un procedimento ancora aperto. E le ipotesi, oltre ad essere incomplete, propongono miglioramenti forestali altrove, in aree a Besnate e Casorate Sempione. Illogico».

Il valore sociale

Prioritarie, poi, le questioni sociali e legate all’inclusione. Nel senso che «si va in direzione opposta con questo progetto: le zone interessate hanno un alto tasso d’immigrazione. E se si allontana l’edificio scolastico dai fruitori, allora vengono messe più in difficoltà le famiglie economicamente e socialmente più fragili». Per questo le critiche insistono sul «mancato coinvolgimento delle persone che vivono i quartieri. Oltre che dei genitori con i figli nelle scuole». Fa storcere il naso anche il collocamento del nuovo polo scolastico, «in un’area vicino a un autostrada e a una ferrovia: non un posto adeguato a dei bimbi. Anche per il forte inquinamento acustico».

Le proposte

Da qui, le proposte del comitato. Che prevedono «la ristrutturazione dell’esistente e la valorizzazione adeguata del bosco di via Curtatone». Ma anche il «riutilizzo dell’area verde con funzione didattica per bambini e ragazzi delle scuole, oltre al mantenimento di una fascia verde naturale, senza tagliare e ripiantumare ma mantenendo le piante originarie». Infine, «compensare l’eventuale taglio del bosco con la rinaturalizzazione di un’area dismessa nella zona urbana di Gallarate o convertendone una edificabile a non edificabile».

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