Gallarate baby rapinatori, la polizia: «Se ci sono altre vittime denuncino»

BUSTO ARSIZIO – Non solo Gallarate. Uno dei quattro ragazzi colpiti dal provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale dei Minori di Milano è il presunto autore di una rapina consumata lo scorso 23 novembre in via San Michele a Busto Arsizio.

Rapina da due euro a Busto

Il giovane, che compirà 18 anni proprio domani, sabato 29 aprile, e “festeggerà” nel carcere minorile di Roma la raggiunta maggiore età, avrebbe aggredito un coetaneo, di un anno più piccolo di lui, strattonandolo e picchiandolo sino a strappargli il portafoglio. Valore del bottino: 2 euro. Il 30 novembre gli inquirenti lo avevano identificato come l’autore della rapina di via San Michele.

Ex studenti dell’Isis Ponti

I due ragazzi più grandi del quartetto hanno alle spalle, nonostante la giovane età, una lunga sfilza di precedenti di polizia tra rissa, rapina, furto, lesioni, porto di oggetti atti a offendere. Tutti frequentavano o hanno frequentato l’Isis Ponti di Gallarate (la scuola è estranea alla vicenda) all’esterno del quale si è consumata la rapina che è costata ai quattro l’arresto. Nessuno di loro, stando alle prime evidenze, ha preso parte alla maxi rissa del gennaio 2021 a Gallarate. Lo escludono gli inquirenti.

Ragazzi denunciate

I componenti del gruppo sono al contrario sospettati di essere tra i ragazzi che a maggio dello scorso anno si erano resi protagonisti di aggressioni ai danni degli autisti dei bus di linea di Gallarate con tanto di vandalismi. Gli accertamenti sono in corso. L’inchiesta coordinata dalla procura dei minori di Milano, e condotta dagli uomini del commissariato gallaratese guidati dal vice questore aggiunto Luigi Marsico, era partita lo scorso settembre. Gli accertamenti hanno permesso di individuare i quattro autori della rapina consumata in zona Isis Ponti. Le indagini non sono però chiuse; gli inquirenti stanno verificando, visto il modus operandi, che i ragazzi non si siano resi autori di altre aggressioni. Di qui l’appello della polizia di Stato: se ci sono altre vittime si facciano avanti. La polizia c’è e lo ha dimostrato oggi con questi arresti.

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