Gallarate, 7 bimbi ucraini alle scuole Betlem. «Sarà un’esperienza per tutti»

gallarate bimbi ucraini scuola

GALLARATE – Bandiere giallo-blu, sorrisi che invitano a giocare insieme e quei “ciao” in ucraino che si trasformano in un segno di inclusione. I bimbi dell’istituto Betlem di Gallarate hanno accolto – e lo fanno tutti giorni con lo stesso entusiasmo – i piccoli coetanei giunti dall’Ucraina. Sette, per la precisione. Che sono stati salutati oggi, 22 marzo, dal sindaco Andrea Cassani, in tour fra le classi della materna, delle elementari e delle medie per dare il suo personale benvenuto ai bambini fuggiti dalla guerra.

I bimbi accolti

Con il primo cittadino, anche l’assessore Claudia Mazzetti (Cultura). Entrambi guidati tra i corridoi dell’istituto di Crenna dal preside Sebastiano Nicosia e da alcuni insegnanti. I bimbi sono stati suddivisi – ovviamente, in base all’età – fra la prima, la seconda e la terza della scuola elementare. E in una prima della scuola media. C’è Polina, che ha già dimostrato il suo amore e talento per l’arte, con una sorella più piccola: entrambe arrivate in Italia insieme al padre. O Ian, con un fratello inserito in prima elementare e un altro di quattro mesi: ospiti in una casa di Gallarate insieme a madre e nonna. Oppure c’è Elizabeta, inserita in una seconda della primaria.

Comunicazione e integrazione

Timidi, ancora in una fase in cui la barriera linguistica fa la sua parte. Soprattutto nel dialogo con le insegnanti. Anche perché tra i bimbi, invece, la situazione prende una piega più istintiva, dove una lingua diversa non diventa motivo di esclusione. Anzi. Lo ha detto una maestra: «I bambini sono molto accoglienti, giocano insieme e portano regali di benvenuto. Iniziative che nascono da loro, senza che sia necessario il nostro intervento». Ogni tanto la tecnologia corre in aiuto e con il traduttore di internet si superano alcuni scogli. Ma nulla che, finora, stia intralciando il loro inserimento.

La guerra

Non che la guerra sia un argomento inaffrontabile, tutt’altro. «Sanno quello che succede, sono curiosi», ha aggiunto una maestra. «Se ne parla in un modo che possa aiutarli a capire la situazione». Lo stesso preside ha fatto un intervento nella classi coi bimbi più grandi, per parlare del momento delicato che sta colpendo il loro Paese.

L’accoglienza

«Ero già stato alle Betlem e torno volentieri», ha commento il primo cittadino. «Anche per ringraziare le suore che hanno accolto tanti bimbi. Comprendiamo che ci possano essere alcune difficoltà, ma sappiamo anche che questa esperienza lascerà qualcosa tanto ai piccoli ucraini, quanto a quelli italiani». Così invece Mazzetti: «Mi fa piacere una simile attenzione da parte di questa realtà gallaratese. Ringrazio le suore delle Betlem per il loro impegno e per il cuore che hanno avuto ad aiutare i bimbi a integrarsi». Oltre che a «socializzare con i coetanei, grazie a quella comunicazione non verbale che permette di avere comunque un legame».

gallarate bimbi ucraini scuola – MALPENSA24