Centro diurno disabili di Gallarate, spunta l’ipotesi di usare l’ex asilo di Cedrate

Gallarate centro disabili asilo

GALLARATE – Il Comune di Gallarate pubblicherà entro la metà di marzo un’indagine conoscitiva preliminare per il riutilizzo dell’ex asilo di via San Giorgio a fini sociali. L’obiettivo, dichiarato dal sindaco Andrea Cassani e dall’assessore ai Servizi sociali Chiara Allai questa sera 4 marzo in Commissione Welfare, è arrivare alla stipula di un partenariato pubblico-privato con una cooperativa – o altro soggetto – che adegui gli attuali spazi vuoti di via San Giorgio per trasferirvi all’interno l’attuale Centro diurno disabili comunale di via Canova e magari anche ampliare l’offerta di servizi relativi al terzo settore. 

Il trasferimento 

«Un dato è oggettivo», ha detto il presidente della Commissione Welfare Luigi Galluppi. «L’attuale struttura di Cedrate non è più adeguata e il tentativo che stiamo facendo è di valutare tutte le altre strade possibili per mantenere il servizio attivo in città». L’adeguamento dell’ex scuola materna – una proposta avanzata anche dal centrosinistra sabato scorso in conferenza stampa – sembra al momento la più percorribile. Ma non è l’unica. Con l’attuale gestore, Solidarietà e Servizi, «entro la fine del mese andremo a vedere un immobile terzo, che non è via San Giorgio e non è via Canova», ha reso noto Allai. 

Il tempo stringe 

Dalle minoranze sono numerose le domande e le sollecitazioni pervenute, in particolare l’invito a fare presto «perché il contratto con l’attuale gestore scade tra 12 mesi e il tempo stringe». 
L’amministrazione comunale si è dimostrata aperta al dialogo per valutare tutte le ipotesi percorribili, ma non più disponibile alla gestione diretta del Cdd. «Abbiamo già dimostrato con i numeri in consiglio comunale che ci costa il doppio rispetto a esternalizzare il servizio», ha detto il sindaco, annunciando anche il Piano B nel caso l’indagine conoscitiva preliminare si rivelasse un buco nell’acqua: «Collocheremo gli utenti in altre strutture private di Gallarate o nei Comuni limitrofi, dove già va l’80 per cento dei disabili della nostra città».

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