Cina, India, libertà religiosa e diritti civili: incontro a Gallarate con padre Cervellera

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GALLARATE – “Cina, India e dintorni: c’è spazio per libertà religiosa e diritti civili?”. E’ questa la domanda alla base dell’incontro che si svolgerà mercoledì 12 febbraio alle 21 nell’aula magna dell’istituto Sacro Cuore di via Bonomi 4 a Gallarate. Ospite dell’incontro sarà padre Bernardo Cervellera (nella foto), missionario del Pime e giornalista,  responsabile dell’agenzia giornalistica AsiaNews che è l’unica agenzia d’ispirazione cristiana specializzata sull’Asia e le grandi religioni, con corrispondenti propri in quasi tutti i Paesi asiatici. È molto seguita dalle Chiese asiatiche e, nell’edizione cinese, anche dai cristiani di Cina. Padre Bernardo è stato direttore di Fides, l’agenzia di informazione internazionale del Vaticano e collaboratore del quotidiano cattolico Avvenire.

Nuove misure per i gruppi religiosi cinesi

«In Cina a partire dallo scorso primo febbraio vengono messe in atto nuove misure per i gruppi religiosi cinesi. Nel testo delle “Misure amministrative per i gruppi religiosi” si legge anche che “[…le organizzazioni religiose devono diffondere i principi e le politiche del Partito comunista cinese, come pure le leggi nazionali, i regolamenti, […] educando il personale religioso e i cittadini religiosi a sostenere la leadership del Partito comunista cinese…]”. Intanto vengono chiuse parrocchie e strutture caritative che non firmano per la chiesa indipendente», così si legge nella nota stampa di promozione dell’incontro del Centro Culturale Tommaso Moro di Gallarate.

Manifestazioni a salvaguardia dei diritti

«A Hong Kong da mesi si svolgono imponenti manifestazioni per conservare diritti fondamentali che il regime cinese vuole togliere o fortemente limitare: un fiume di manifestanti che rimandano a una realtà di aperta opposizione politica a cui raramente si è assistito nella Cina contemporanea – continua la nota – In India, formalmente una democrazia, crescono le pressioni per limitare le espressioni pubbliche delle religioni non induiste. Episodi di violenza contro cristiani e mussulmani sono in crescita. In Pakistan la liberazione di Asia Bibi dopo 9 anni di carcere ingiusto, non ha cancellato soprusi e violenze. Oggi La società civile pakistana chiede la liberazione di Huma Younus, la ragazza cristiana di 14 anni rapita a ottobre e costretta a convertirsi all’islam e a sposare il suo aguzzino». All’origine dell’incontro c’è una domanda,  che riguarda molti da vicino:  «Perché una piena ed esplicita libertà religiosa è garanzia di tutte le libertà?».

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