GALLARATE – Che sarebbe stata una serata difficile, quella di ieri sera 15 giugno in consiglio comunale di Gallarate, lo si è capito pochi istanti dopo l’inizio della seduta. E’ bastato che il vicesindaco Rocco Longobardi (Forza Italia) pronunciasse il nome di Silvio Berlusconi per dare vita alla contestazione. E al minuto di silenzio, metà della platea non si è alzata in piedi.
Platea spaccata
Era numeroso il pubblico presente a Palazzo Broletti per il consiglio comunale dedicato alla crisi sanitaria in città. In platea c’erano i sindacati di base, la sinistra extraconsigliare e alcuni rappresentanti del Comitato che si oppone alla costruzione dell’ospedale unico. «Parla dell’ospedale», hanno urlato a Longobardi mentre pronunciava parole di elogio nei confronti del leader del suo partito, scomparso lo scorso lunedì. Hanno provato a dargli manforte i sostenitori del centrodestra presenti in sala, che con gli applausi hanno cercato di coprire i fischi mentre il consigliere regionale Giuseppe De Bernardi Martignoni (FdI) appellava i contestatori come «comunisti».
Il minuto di silenzio
Immediatamente è intervenuto il presidente del consiglio comunale, Marco Colombo («Io capisco che si può avere avuto più o meno stima per una persona, ma l’educazione ci insegna a lasciare parlare le persone»), invitando Longobardi a continuare il suo intervento. Che ha detto: «Con la scomparsa di Silvio Berlusconi si chiude un’epoca: è morto un uomo che ha segnato la storia e la politica italiana, per questo credo sia giusto dare un segno di ricordo del suo passaggio». Ma al minuto di silenzio, in tanti sono rimasti seduti come segno plateale di dispregio.