«Le “mammine” della civica saranno all’altezza». Allai fa il suo esordio in giunta a Gallarate

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GALLARATE – Un anno fa il sindaco Andrea Cassani le propose di prendere parte alla lista civica che stava costruendo in vista delle Amministrative 2021. Chiara Allai ha accettato, è diventata la coordinatrice e oggi è uno dei volti più noti di un gruppo che è stato capace di raccogliere il 14,1% dei consensi, attestandosi come la vera sorpresa delle ultime elezioni. 

Chiara Allai, come mai, secondo lei, il sindaco l’ha voluta per guidare i Servizi sociali?
Sicuramente non è il mio ambito di studio e di lavoro, ma porto un’esperienza accumulata nella Banca del Tempo e come volontaria nel mondo della scuola e in parrocchia a Crenna. Spesso ci si chiede: cosa vuoi fare da grande? Ecco, forse proprio nell’anno in cui ho compiuto 40 anni, sto facendo qualcosa che mi piace davvero. Sono contenta che Andrea Cassani mi abbia dato questo assessorato, lo ringrazio perché ha creduto in me ancora prima che io credessi in me stessa. 

Com’è stato l’approccio in queste prime due settimane?
E’ difficile, non lo nascondo. Gli ambiti di competenza sono tanti e vanno ben oltre i punti del programma elettorale che sicuramente è mia intenzione realizzare. In cima agli obiettivi c’è lo “Spazio Mamma”, un servizio che vorrei diventasse strutturale per la nostra città, aperto al contributo di volontari e professionisti. 

E’ Villa Delfina il posto prescelto?
Era l’idea iniziale ed è una delle possibilità, ma ancora non abbiamo preso una decisione. Non nascondo che stiamo valutando altre soluzioni tra cui la biblioteca di piazza San Lorenzo, dove peraltro stanno già allestendo uno spazio 0-18 mesi dove c’è un fasciatoio e una zona per allattare che potrebbe diventare un Baby Pit Stop Unicef. Siccome con la nascita al Maga di Hic Palazzo Mezzanotte sarà la biblioteca dei bambini, concentrare qui anche questo servizio potrebbe essere una soluzione.  

A cos’altro sta lavorando in questa prima fase?
In questi giorni sono in corso le riunioni per preparare la nuova programmazione dei Piani di zona fino al 2023. Siccome Gallarate è capofila e gli ultimi due anni di attività sono stati molto rallentati dall’emergenza Covid, vogliamo ripartire e ripartire bene.

Veniamo da un anno e mezzo molto complicato per tante famiglie. In ambito sociale Gallarate è secondo lei una città in difficoltà?
Tante cose sono cambiate, è evidente. Non girano più i soldi di prima, c’è chi ha perso il lavoro, chi fa fatica a pagare l’affitto. I problemi non sono certo diminuiti e il Comune dovrà tenerne considerazione. Ascoltare i bisogni, in tutti gli ambiti, è fondamentale: per questo continuerà l’esperienza positiva delle Consulte Anziani e Disabili avviate nel precedente mandato. 

Dopo il successo elettorale ora come procede invece l’attività della lista civica?
Continuiamo a essere un gruppo molto unito e coeso, ci troviamo periodicamente per condividere insieme agli altri amici della lista l’attività svolta dai quattro consiglieri e dai due assessori. Non ci aspettavamo un risultato del genere, all’inizio nessuna credeva in noi e qualcuno sui social ci chiamava la lista delle “mammine”. Bene, ora le mammine sono qui per dimostrare che sono in grado di fare molto altro. 

Non temete gli sgambetti della politica?
Al momento restiamo fuori dai giochi. Forse i partiti, convinti che tra cinque anni non esisteremo più, ancora non ci prendono nella giusta considerazione. Ma la civica ha diritto di parola, di voto e di fare. E sicuramente farà. Tra cinque anni vedremo, ma il mio augurio, e il mio obiettivo, è di esserci ancora. Essere civici ha sicuramente un vantaggio: non dobbiamo sottostare a logiche predefinite, non dobbiamo aspettare Busto o il provinciale per prendere una decisione. Decidiamo noi, all’interno del nostro gruppo, confrontandoci in modo molto democratico. 

Cosa significa per lei essere diventata assessore?
Mi ha catapultato in una realtà che non immaginavo. Sono una persona molto organizzata, ma ho capito immediatamente che l’emergenza dell’ultimo minuto qui è la quotidianità. Per questo motivo ho riorganizzato anche la mia vita famigliare e lavorativa per poter vivere questa esperienza, garantendo una presenza costante che il ruolo impone, e per poter fare bene nel corso del mandato quello che abbiamo promesso in campagna elettorale.

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