Evasione da 50 milioni di euro: in manette imprenditori di Gallarate e Oggiona

gallarate oggiona evasione

GALLARATE – Frode internazionale da 50 milioni di euro: arrestati due imprenditori. Sono un 60enne di Gallarate e un 35enne di Oggiona con Santo Stefano. Ci sono altri sette indagati tra Crotone e Gallarate. A far scattare le manette, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Busto Tiziana Landoni, su richiesta della Procura Europea, sono stati i militari della compagnia della Guardia di Finanza di Gallarate.

Frodi carosello

Parliamo di frodi carosello, ovvero di un meccanismo fraudolento internazionale che sfrutta delle società cartiere che importano, solo cartolarmente, beni dai Paesi membri dell’Unione Europea e li rivendono sul territorio nazionale senza osservare i prescritti oneri tributari, consentendo così di poter immettere nel mercato merce a un prezzo di sottocosto, in genere pari all’Iva evasa, distorcendo il mercato e mettendo fuori circuito gli altri imprenditori.

Marito e moglie

Nello specifico caso, le fiamme gialle gallaratesi avevano individuato due coniugi rappresentanti legali di due società operanti nel settore della vendita di prodotti tecnologici che, a fronte di ingenti volumi d’affari, non avevano ottemperato alla presentazione delle dichiarazioni fiscali ed ai relativi versamenti. Per tali evidenze di gravi violazioni fiscali, si è proceduto a richiedere ed a eseguire apposito accesso domiciliare, autorizzato dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, nei confronti dei predetti soggetti, che ha consentito di individuare complessive 13 società nazionali e 1 estera (Croazia), gestite di fatto da uno dei due conviventi, unitamente a carte di pagamento e documentazione bancaria.

Nel corso delle indagini è emerso che il complesso della frode ha riguardato società stabilite in diversi Paesi dell’Unione Europea con il coinvolgimento di numerosissime società stabilite su tutto il territorio nazionale.

Dalla Moldavia a Malpensa

Data anche l’entità dell’imposta evasa, l’indagine è divenuta di competenza della Procura Europea (Eppo) – sede Milano che ha diretto i finanzieri negli ingenti riscontri di documentazione contabile e bancaria, ricostruendo l’importazione di oltre 3 milioni di componentistica informatica, unitamente alle indagini tecniche. Proprio da queste è emerso il complessivo contesto delittuoso gestito da uno dei predetti coniugi che risultava già colpito da precedenti misure cautelari personali per truffa e reati di bancarotta nonché consegnato alle autorità tedesche per essere arrestato per fatti compiuti in territorio estero e da un ulteriore soggetto arrestato in aeroporto di Malpensa al rientro in territorio nazionale dalla Moldavia da dove gestiva la frode fiscale.

Auto di lusso e investimenti a Dubai

Nel corso dell’attività investigativa, emergeva che le conversazioni degli indagati erano principalmente incentrate sul come poter riciclare i proventi della frode, nel frattempo spesi in ristoranti e auto di lusso (Lamborghini, Maserati, Audi Q8) nonché in importanti investimenti a Dubai e Hong Kong, pietre preziose del Ghana e hotel di lusso in Puglia.

All’atto degli arresti, sono stati perquisiti sia i due indagati sia i locali in uso ai predetti rinvenendo numerosi smartphone utilizzati per le operazioni di home banking relativi agli ingenti bonifici quotidianamente eseguiti, documentazione contabile e amministrativa relativa alla costituzione di nuove società utili alla frode e denaro contante.

gallarate oggiona evasione – MALPENSAA24