Mensa dei poveri, il Comune di Gallarate ricorre contro l’assoluzione di Orrigoni 

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GALLARATE – Processo Mensa dei Poveri, il Comune di Gallarate impugnerà la sentenza assolutoria nei confronti di Paolo Orrigoni, ex patron di Tigros, «ai fini della responsabilità civile per la tutela degli interessi dell’amministrazione».

Ricorso in appello 

Così hanno deciso gli assessori di Gallarate in merito alla vicenda della realizzazione del supermercato di via Cadore su cui il proprietario dell’area Pier Tonetti ha patteggiato un anno per l’accusa di corruzione, proprio come l’ex coordinatore di Forza Italia Alberto Bilardo e Nino Caianiello. Orrigoni invece andò a processo: il pm chiese 6 anni di reclusione, ma il giudice lo scorso 2 ottobre lo ha assolto con formula piena. «Le ragioni poste alla base dell’assoluzione, culminate nella non valorizzazione delle numerose testimonianze in correità, non paiono, anche a parere del legale dell’ente, del tutto convincenti», si legge nella delibera della giunta gallaratese, dando mandato all’avvocato Riccardo Piga di ricorrere in secondo grado proprio come ha già fatto la Procura

Parte civile 

Il Comune di Gallarate impugnerà le sole statuizioni civili del Tribunale di primo grado anche per quanto riguarda Giovanni Moretti, Paola Rossi e Diego Sozzani, in relazione ai capi d’imputazione che interessano direttamente l’ente e nei quali era stata regolarmente svolta l’azione civile. Nella sentenza infatti è assente la determinazione della rifusione del danno in favore del Comune, oltre che della liquidazione delle spese. Secondo il legale, si tratta di una evidente lacuna del verdetto che diversamente, per le partecipate costituite parti civili, ha definito invece sia una provvisionale che il pagamento delle spese. E siccome le richieste della parte civile non possono ritenersi assorbite ma devono essere esplicitamente sentenziate, l’esecutivo ha deciso di procedere in quanto «l’assenza dell’iniziativa di gravame determinerebbe acquiescenza alla mancata pronuncia, dal momento che la parte pubblica non impugnerà la decisione, avendo già ottenuto la condanna». 
Di contro, in quanto «le motivazioni a sostegno dell’assoluzione appaiono ben argomentate e convincenti», il Comune non ricorrerà nei confronti delle numerose persone che dalla vicenda “Mensa dei poveri” sono uscite totalmente innocenti. Tra loro il sindaco Andrea Cassani, l’ex vicesindaco Moreno Carù e i dirigenti comunali Marta Cundari e Michele Colombo

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