Pietre d’inciampo sfregiate: Gallarate condanna. Sì unanime alla mozione del Pd

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GALLARATE – Una ferma condanna ai vandalismi di matrice nazifascista (e antisemita) uniscono il consiglio comunale di Gallarate. Sì unanime alla mozione presentata ieri, 4 luglio, dal Partito Democratico contro i tentativi di macchiare la memoria dei gallaratesi deportati e uccisi in campo di concentramento. Atti noti: la pietra d’inciampo in ricordo di Vittorio Arconti che è stata imbrattata – con tanto di svastica – e così quella posata per onorare Clara Pirani Cardosi. Ma anche i troppi gesti simili che stanno colpendo il Gallaratese.

La proposta

La proposta, presentata dal capogruppo dem Giovanni Pignataro, impegnava in sintesi «il sindaco e il presidente del consiglio comunale a esprimere formale condanna degli atti vandalici contro le pietre di inciampo, che ne biasimi espressamente la matrice nazifascista». Oltre a spingere per il «posizionamento di telecamere di sicurezza in corrispondenza delle pietre di inciampo».

Gli emendamenti. Accolti

Proposte accolte ma emendate dalla maggioranza. Tre le modifiche, messe sul tavolo dal consigliere Luigi Galluppi (Centro Popolare Gallarate). La prima: «Aggiungere allo stampo nazifascista anche quello antisemita». Accolta. Poi: «Sul tema videosorveglianza nelle vicinanze dei manufatti, non “obbligare” l’amministrazione a installare le telecamere ma “valutare la disponibilità”, perché non si vuole avere troppi strumenti simili in città». Accolta. Infine: «Inserire la possibilità da parte dell’amministrazione a mettere in campo azioni in ambito scolastico, avviare percorsi didattici, con lo scopo di realizzare un percorso di conoscenza ai giovani sulle persone e i motivi per cui vengono ricordati». Accolta. Tutto il consiglio si è unito nella condanna agli atti vandalici.

«Niente bande, sono ragazzi ineducati»

Un tema ampiamente discusso in città. Così il sindaco Andrea Cassani ha colto l’occasione per sottolineare che «sono gesti da condannare, realizzato da ragazzi ineducati. Nasce certo la necessità di sopperire alle lacune di alcune famiglie». Ma, aggiunge, «personalmente non penso che si tratti di bande nazifasciste. Gruppi del genere ci sono nel Nord Italia. E quando agiscono – da condannare – lo fanno senza nascondersi». In sostanza: «Nessuno pensa a movimenti neonazisti strutturati a Gallarate, certo è che le persone che hanno compiuto simili nefandezze andrebbero presi e messi a pulire». Poi, la videosorveglianza: «Ogni telecamera che si aggiunge è un onere in più per l’amministrazione e in genere vengono posizionate in posti differenti, non sempre per i monumenti. In ogni caso, prendiamo l’impegno di valutare insieme all’assessorato di riferimento e faremo il nostro possibile».

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