GALLARATE – E’ in programma domani sera 6 luglio l’ennesimo (e forse ultimo) tentativo di creare un Terzo Polo da contrapporre ad Andrea Cassani (centrodestra) e Margherita Silvestrini (centrosinistra). Al tavolo si troveranno i vertici di Più Gallarate, di Gallarate 9.9 e di Obiettivo Comune Gallarate che anche all’incontro di presentazione auspicava una riconciliazione. Non ci sarà invece Pietro Romano (Gallarate al Centro): «Sono stato invitato, ma ho detto di no».
Il nodo candidato
Durano ormai da un anno le trattative per provare a riunire le forze in un’unica coalizione, ma il problema insormontabile ogni volta è sempre lo stesso: chi farà il candidato sindaco? Il problema ora si è pure ingigantito, perché nel frattempo Più Gallarate ha presentato ufficialmente la candidatura di Sonia Serati e Obiettivo Comune quella di Massimo Gnocchi. Con migliaia di volantini già stampati, se il Terzo Polo si farà uno dei due, con ogni probabilità Serati, dovrà fare un clamoroso passo indietro. All’incontro ci sarà anche Gallarate 9.9 del consigliere comunale uscente Rocco Longobardi che – ormai è evidente – sta trattando su più tavoli visto che non ha chiuso le interlocuzioni con Forza Italia, ormai saldamente rientrata nel centrodestra.
Se questo è il nuovo
Al tavolo non ci sarà invece Pietro Romano che conferma la propria corsa solitaria. «Sono stato invitato da Monica Salomoni (Gallarate 9.9) a partecipare ma ho rifiutato. La condizione infatti è che il candidato sindaco sia Gnocchi e per me non è accettabile. Io non impongo la mia candidatura per protagonismo, ma perché voglio essere libero di dire quello che penso. Io, per esempio, sono contrarissimo al nuovo ospedale unico Busto-Gallarate, mentre gli altri non so come la pensino a riguardo. Di certo su questo e altri temi non mi posso piegare su posizioni diverse». Romano appare anche molto critico sulla decisione dei giovani liberali di Più Gallarate (emanazione locale di Più Europa) di accettare il sostegno dello storico gruppo di destra di Luca Ferrazzi e dell’ex forzista Leonardo Martucci, per anni fedelissimo di Nino Caianiello: «Se questo è il nuovo che avanza…».
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