Pd, onda Schlein anche a Gallarate. Anna Zambon: «Pronta a guidare il partito»

GALLARATE – Il Partito Democratico sarà «più femminista», sarà «più di sinistra», sarà «più ecologista», sarà «più chiaro nelle sue posizioni: ne abbiamo bisogno». Anche a Gallarate il Pd sarà «di più», ora che Elly Schlein è il nuovo segreterio nazionale. Quel che serve alla giovane Anna Zambon per progettare il suo futuro politico in città. Oggi siede fra i banchi della minoranza, ma si prepara a cavalcare l’onda radicale nata da quel 53% alle primarie che potrebbe decretare una nuova era per il (centro)sinistra. «C’é aria di cambiamento con Elly, possiamo dare una risposta diversa», lo dice da pilastro della mozione Schlein in provincia di Varese che le ha garantito un posto come membro dell’assemblea nazionale. Una crescita personale che la carica inevitabilmente di una responsabilità che fino a ieri non aveva: prendersi sulle spalle il circolo di Gallarate e risollevare le sorti di un partito in crisi da troppo tempo. «I miei sentimenti? Sorpresa e ottimismo».

Si cambia. Anche in città

Il dato politico si deve spostare in città, con l’obiettivo di respirare la stessa aria di cambiamento anche a Gallarate. Il rinnovamento del circolo è il primo passo: «A breve andremo a congresso e Davide Ferrari è in scadenza di mandato. Io molto probabilmente mi candiderò». I tempi non si sanno («contiamo il prima possibile»), ma la strategia è chiara: è arrivato il momento per una giovane donna, sul modello Schlein, di guidare il partito? «C’è sempre stato, ora ho solo una spinta in più». Che, in un futuro, potrebbe trasformarsi in una nuova sfida: puntare alla poltrona politica più importante in città. Anche se candidarsi a sindaco è solo una suggestione, «è ancora troppo presto per parlare delle Amministrative», frena Zambon. Ma se il suo percorso non dovesse subire deviazioni, non è certo una possibilità da scartare a priori.

La sfida di Elly

Ampliando lo sguardo, il Pd dovrà fare i conti con due correnti interne differenti. «È la sfida di Elly», dice Zambon. «Non dimentichiamoci che alle primarie c’è stato uno stacco minimo con Bonaccini. Quindi lei dovrà rappresentare anche quella fetta del partito più moderata». Quella fetta che ha guidato il partito finora ma che non ha funzionato, affonda la gallaratese: «Abbiamo provato ad avere un Pd a vocazione centrista. E abbiamo perso tutte le sfide alle urne. Con Schlein si apre una nuova fase: dà speranza la sua chiarezza sulle posizioni, che è un fattore indispensabile per tornare ad avere un’identità precisa». A differenza di Bonaccini, «che si è sempre posto come se il partito fosse al governo. Ma non è così. Per adesso».

La svolta. Idealismo: sì. Concreto: sì

Se alla base c’è però il desiderio di «una svolta» allora il primo passo da fare è sciogliere ogni dubbio: «Ora c’è un’idea diversa di Pd. Che è più radicale, sì. Più di sinistra, sì. Ma non è estremista. E soprattutto è concreto». Infatti, temi come i diritti civili, l’ambiente o la lotta alle discriminazioni restano prioritari. Ma che non passi il messaggio di una politica troppo idealista e poco concreta, dice l’esponente politica. Anzi: «Mi ha convinta subito perché è in grado di fare sintesi tra queste due dimensioni. Ha sempre dimostrato di avere i piedi per terra e la sua mozione presenta una grande consapevolezza dei bisogni delle persone».
Nel frattempo, Zambon è l’unica gallaratese ad arrivare all’assemblea nazionale del Pd, dove porterà i temi che le stanno più a cuore: «Dare voce al movimento giovanile ambientalista Fridays For Future. Ma anche la precarietà e lo sfruttamento nel mondo del lavoro, molto sentito da chi è della mia generazione».

gallarate zambon pd schlein – MALPENSA24