GALLARATE – Giovani al centro e voglia di novità. Ma anche la missione politica nel suo senso più ampio, tra passione e partecipazione attiva. Il Pd di Gallarate investe sulle nuove generazioni. Ingoiato il boccone amaro delle ultime Amministrative, i dem si lasciano alle spalle la sconfitta, si rimboccano le maniche e ripartono dalle Agorà democratiche. Millennial e Gen Z, ragazze e ragazzi del domani: sono loro i protagonisti del prossimo appuntamento, a calendario per il 16 dicembre. Un momento di incontro che porta anche la firma di Anna Zambon, miss 303 preferenze alle elezioni che l’hanno resa la più votata del Pd. Con i suoi 24 anni, la segreteria dei Giovani Democratici e il ruolo chiave fra i senior del partito, è diventata presto il punto di riferimento per le nuove leve. La posizione ideale per guardarsi intorno e dare una svolta: «Ci vuole una bella boccata d’ossigeno».
L’Agorà democratica dei giovani
Il primo step, l’incontro di domani alle 21. Il progetto delle Agorà democratiche vuole incentivare i circoli territoriali a confronti su vari temi. «Dopo aver visto la bassa affluenza alle elezioni soprattutto da parte dei più giovani, abbiamo deciso di concentrare il dibattito proprio su di loro. Su di noi», racconta Zambon. Fra gli ospiti, Bruno Carenini, international business manager e attivista alle primarie americane per i democratici con Kamala Harris. Ma anche Michela Grasso, la giovane gallaratese autrice del libro “Il futuro non può aspettare” e redattrice del profilo Spaghettipolitics. «Sono due persone diverse, ma possono dare un grande contributo anche a livello locale con le loro esperienze». In particolare, Grasso, che «rispecchia perfettamente il target dei Millennial e potrà raccontare idee e sfide della nostra generazione».
Riaccendere la passione politica
Ora il futuro va programmato pensando a livello locale, con Gallarate al centro. E in questo senso le nuove generazioni svolgono un ruolo fondamentale: «Noi ci siamo messi in gioco», dice la 24enne. «Rispetto a cinque anni fa, alle elezioni eravamo quattro giovani candidati. E questo è già un motivo di soddisfazione, che ci permette di concentrarci sul territorio: lavoriamo per i nostri quartieri, provando a fare rete nei luoghi in cui abitiamo». Di fronte all’esito negativo delle urne, c’è stata la necessità di dare uno scossone: «Bisognava fare il punto e capire in maniera costruttiva cosa cambiare». E si può cominciare dal tentativo di accendere – o riaccendere – la passione politica nei più giovani: «Le persone votate sono i più grandi perché rispecchiano quella base elettorale. Che ci siano ragazzi e ragazze in più, è vero. Ma ancora non basta».
Voglia di novità e il tema del lavoro
In ogni caso, tra le fila del partito si percepisce la volontà di richiamare forze fresche. Ne è un esempio Somma Lombardo, che ha appena nominato come nuovo segretario di circolo il 23enne Xhuljano Banaj. O Besnate, con la 24enne Greta Tenconi alla guida dei dem. Uno sguardo utile per affrontare «una svolta». Il punto di partenza è rappresentato dai Gd: «Cercheremo di strutturare le attività, a supporto dei consiglieri comunali ma con un focus sul territorio». Un tema da affrontare nel suo senso più «politico». Operativamente, significa «attivare una segreteria con delle deleghe ad hoc, con l’idea di rinnovarci». Al centro, alcune battaglie da portare avanti, in particolare «il tema del lavoro e del precariato».
Il risultato personale
Aldilà del risultato, Zambon può essere soddisfatta delle Amministrative. Almeno da un punto di vista personale. Come più votata del Pd «ho provato subito un grande senso di responsabilità, cosciente di aver raccolto ciò che ho seminato in questi anni». Un modo per dire che «è stato lo stimolo giusto per andare avanti con impegno». Oltre a confermarsi come punto di riferimento per i coetanei del centrosinistra, entrando sempre più nel vivo di una politica che fa spazio ai giovani.
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