A Galliate “L’Europa maliarda”, omaggio agli anni ruggenti tra musica e letteratura

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VARESEUn omaggio al “bel mondo che fu”, il periodo aureo dell’Europa tra il 1870 e lo scoppio della Grande Guerra, che vide il fiorire delle arti e del divertimento spensierato: ha inizio oggi, sabato 26 agosto, alle 21 (orario d’inizio di tutte le pièce in programma) con i ruggenti anni Venti “L’Europa maliarda – Musica, letteratura e costume nella Belle époque e dintorni”, rassegna a cura del gruppo musicale Grande Orfeo. Il Comune di Galliate Lombardo ospiterà i quattro spettacoli nell’anfiteatro di piazza Carlo Alberto dalla Chiesa (in caso di maltempo al salone dell’oratorio della piazza parrocchiale).

Dagli ultimi lampi della Scapigliatura all’entrata in guerra

Il Grande Orfeo, gruppo teatral-musicale che ripropone autori e repertori dimenticati, grazie all’archivio letterario e musicale del suo fondatore Mario Chiodetti, presenterà il percorso culturale e artistico dell’Italia a cavallo tra Otto e Novecento, partendo dagli ultimi lampi della Scapigliatura per arrivare all’entrata in guerra, il 24 maggio 1915.
Nel mezzo il divertimento del caffè concerto, moda arrivata da Parigi e presto dilagata nelle più importanti città italiane, con locali di prim’ordine come il Salone Margherita di Napoli, il Grande Orfeo di Roma, l’Eden di Milano, l’incendio dell’Europa da parte di Marinetti e del Futurismo e gli ultimi “salotti buoni” cari ai poeti crepuscolari e alle grandi dame in disarmo.
Ci sarà poi una puntata nei ruggenti Anni Venti, con l’avvento dei nuovi balli, dei primi dischi di jazz e delle canzoni che inneggiavano alla “donna crisi” sul modello della scrittrice e poetessa Amalia Guglielminetti, la “Vipera” portata al successo dalla grande Anna Fougez. Nel corso dello spettacolo, i componenti di Grande Orfeo ridaranno vita ai personaggi che fecero grande la Belle époque, con il recupero di musiche originali e di testi insoliti e rari. Qui di seguito sono indicati gli appuntamenti in programma:

Sabato 26 agosto, “I ruggenti Anni Venti”

Lo spettacolo ripropone le mode e i modi dei ruggenti anni Venti, con l’Italia che usciva dalla guerra e si apprestava a voltare pagina. Cambiano infatti il modo di vestire, arrivano nuovi ritmi dall’America, il caffè concerto si trasforma in tabarin, la donna perde le forme opulente diventando androgina, e in Italia uno dei modelli è la poetessa Amalia Guglielminetti, l’altro è la diva Anna Fougez, che lancia la canzone “Vipera”, emblema di una generazione.
Nei salotti si alternano canzoni, brani da camera e d’opera a letture di poesie e prose degli autori dell’epoca. Accanto agli “hit” del periodo, da “Scettico blues” a “Vipera”, saranno eseguiti brani di Rulli, Ranzato, Satie, Gnaga e altri compositori del tempo in alternanza a letture di scrittori e poeti, dalla Guglielminetti a Guido da Verona, a Campanile, Patroni, Irene Brin, Petrolini e altri.

Grande Orfeo:

  • Mariachiara Cavinato, soprano
  • Mario Chiodetti, narratore
  • Francesco Miotti, pianoforte
  • Maura Tombolato, attrice

Sabato 2 settembre, “La Compagnia Brusca – Serata all’Osteria della Scapigliatura”

“La Compagnia Brusca” vuole essere un appassionato omaggio ad artisti molto spesso dimenticati attraverso le loro creazioni poetiche, pittoriche e musicali. Un viaggio senza mete apparenti, dettato dalla memoria e dall’amore verso l’arte per l’arte e per le vie, le osterie, i “brumm”, le botteghe di una città scomparsa, come i suoi cantori.
La città delle crestaie e delle sartine, dei giardini nascosti dietro il quieto muoversi delle acque, del Barbapedana con la sua chitarra, del Rovani con la cattedra di letteratura al Canetta o all’Hagy, celebri templi dell’Ars bibendi. Un “Milanin che se sgonfiava”, come scrisse Emilio De Marchi, quella città-casa di artisti e artigiani, negozi e ciminiere, di duecentomila anime unite dalla lingua del Porta: si era nel 1860 e c’era ancora la voglia di sorridere.
Nello spettacolo che Grande Orfeo porterà in scena, la Milano di Dossi, Praga, Boito, Tarchetti e Gualdo, ma anche di Gomes, di Ferravilla, e di compositori quali Catalani, Filippo Filippi o Emanuele Muzio, prende forma a poco a poco, attraverso i ricordi di chi la abitò, i gridi dei venditori ambulanti, i rumori dei tram a cavalli e dei mercati, le canzoni popolari che si ricorrevano di strada in strada, portate dalla chitarra del Barbapedana.

Grande Orfeo:

  • Barbara Massaro, soprano
  • Mario Chiodetti, narratore
  • Francesco Miotti, pianoforte
  • Silvia Sartorio, attrice

Sabato 9 settembre “‘Come un sogno d’or…’ – Il salotto dell’Ottocento”

La romanza da camera ebbe il suo massimo splendore a cavallo tra Otto e Novecento, e di questo successo furono protagonisti parecchi compositori italiani, che diedero vita a un genere poi a lungo imitato. Il caposcuola fu Francesco Paolo Tosti, abruzzese, trapiantato a Londra dove insegnò canto ai figli della Regina Vittoria. Amico fraterno di Gabriele d’Annunzio, musicò diverse sue liriche, e la collaborazione diventò diretta nel 1907, quando Tosti compose un capolavoro del genere, le “Quattro Canzoni di Amaranta”, su testi dell’amico poeta.
Lo spettacolo ruota intorno alla figura di Tosti e delle splendide “Canzoni di Amaranta”, ma vuole anche presentare brani di compositori come Giacomo Puccini, Stanislao Gastaldon, Virgilio Ranzato, Ottorino Respighi, Alfredo Catalani. Accanto alla musica, la lettura di brani degli scrittori e poeti del tempo, da d’Annunzio a Vittoria Aganoor, Raffaele Calzini, Carlo Linati, Guido Gozzano e altri.

Grande Orfeo:

  • Mariachiara Cavinato, soprano
  • Mario Chiodetti, narratore
  • Francesco Miotti, pianoforte
  • Silvia Sartorio, attrice

Sabato 16 settembre alle 21, “Memorie di una sciantosa”

“Memorie di una sciantosa” è il racconto ironico della vita di colei che cantando e ballando intratteneva il pubblico elegante del caffè concerto. Quasi sempre di umili origini e procace bellezza, veniva mandata alla ribalta giovanissima, le bastava possedere attrattive fisiche e sapersi muovere in scena, la voce era un dettaglio secondario. Tuttavia figure come Maria Campi, Annita di Landa, Jole Baroni, sapevano unire sapienza scenica a voce cristallina, conquistando i cuori e le borse di borghesi e titolati al pari delle grandi dive internazionali come Lina Cavalieri o Carolina Otero.
Un documento dell’epoca ritrovato in una libreria antiquaria “Le memorie di una sciantosa”, in fascicoli settimanali scritti e illustrati da Yambo, ha consentito agli autori di realizzare uno spettacolo in cui la voce recitante narra le vicende comico-erotiche della protagonista, “Dita di Branda”, diventata sciantosa per noia e curiosità e presto risucchiata in un folle tourbillon di musica, vestiti alla moda, amanti vecchi e nuovi. La cantante propone assieme al pianista il brillante repertorio d’allora, interpretato dalle “divettes” di inizio Novecento nei locali alla moda. Brani quali “Ninì Tirabusciò”, “Lilì Kangy”, “’A frangesa”, “Do re mi fa”, “Ciribiribin”, “La spagnola”, oltre a duetti comici con il fine-dicitore, altra figura storica del caffè concerto.

Grande Orfeo:

  • Elena D’Angelo, soprano
  • Mario Chiodetti, narratore
  • Francesco Miotti, pianoforte
  • Silvia Sartorio, attrice
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