Gestione Covid, cadono le accuse per Fontana. «Smontate le troppe bufale»

Una delle dirette del presidente Fontana e dell'assessore Gallera ai tempi della prima ondata del Covid

MILANO – Il Tribunale dei Ministri di Brescia ha archiviato le accuse di epidemia e omicidio colposi per la gestione della pandemia Covid in Val Seriana a carico del governatore lombardo Attilio Fontana, dell’allora assessore al welfare Giulio Gallera e altri 11 indagati. Tra cui una serie di tecnici del Cts, come Agostino Miozzo e Silvio Brusaferro, e l’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli. L’archiviazione segue quella già “conquistata” dall’allora premier Giuseppe Conte e dall’allora ministro della salute Roberto Speranza.

L’archiviazione

«La contestazione al presidente della Regione Lombardia di non aver introdotto la zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano è, anche astrattamente, infondata» si legge nel provvedimento di archiviazione, secondo il quale Fontana ha «correttamente fornito al Governo i dati a sua disposizione». Inoltre, «la competenza» ad adottare provvedimenti come la zona rossa «era, in prima battuta, del presidente del Consiglio».

Il commento di Fontana

«Una ventata di verità, per me e per chi con me ha lottato in prima linea contro il Covid. Su questa indagine una certa parte politica ha costruito per anni una campagna di vero e proprio odio contro la Lombardia e contro il nostro operato». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver appreso la notizia dal Tribunale dei Ministri di Brescia sull’archiviazione dell’inchiesta “gestione-Covid”. «Nelle pagine della sentenza di archiviazione – sostiene il governatore – vedo smontate molte delle troppe “bufale” costruite ad arte su quei mesi drammatici che hanno sconvolto le nostre comunità e provocato un immenso dolore a tante famiglie». 

L’unica accusa rimasta

Il Tribunale dei Ministri di Brescia – scrive l’agenzia Ansa – ha “mantenuto in vita”, rimandando gli atti alla Procura, solo un’accusa di rifiuto d’atti d’ufficio per non aver applicato il piano antinfluenzale del 2006 a carico di Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli, Claudio D’Amario, come tecnici, e dell’ex assessore al welfare lombardo Giulio Gallera e dell’ex dg Luigi Cajazzo.

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