Giancarlo Pignone lascia un vuoto incolmabile a Varese

Giovanni Lucchina, segretario generale Aime Varese

Caro Giancarlo,

siamo consapevoli che il destino riserva per tutti noi lo stesso epilogo, ma tu te ne sei andato troppo presto, troppo in fretta, lasciando tutti noi sgomenti ed increduli e creando un vuoto che per molti non sarà colmabile.

Voglio ricordarti brevemente per le caratteristiche che ti hanno sempre contraddistinto, ma anche per le tue abitudini.

Il tuo sorriso impediva a chiunque di arrabbiarsi con te, e, anche quando la ragione non stava esattamente dalla tua parte, avevi subito e sempre pronta una battuta per sdrammatizzare.

Parlavamo tanto io e te, e a volte capitava che su argomenti che non condividevamo oppure quando le mie riflessioni ed idee non corrispondevano alle tue, dribblavi, insistevi da grande guerriero sulle tue tesi, davi l’impressione di non ascoltare. Poi, il giorno dopo, facendo finta di niente, su uno scritto, o durante un’altra chiacchierata scoprivo che mi avevi ascoltato e fatte tue alcune mie riflessioni, idee e proposte: eri un testone, sì, ma di grande intelligenza. 

Eri generoso, tutti lo sanno e la storia della tua vita lo testimonia: andavi in capo al mondo per aiutare gli altri. Potevo, anzi potevamo contare su di te. Sempre!

Io ti devo molto, Aime è nata anche e soprattutto grazie a Te, che mi hai sempre sostenuto ed aiutato ad impostare il lavoro di costruzione dell’Associazione, con Dario, Luigi, Luca, Graziella e Renzo solo per fare alcuni nomi, la tua passione anche in quel momento è stata forte e determinante.

I primi tempi di Aime usavi sempre questa espressione: «Noi siamo il nuovo, e il nostro compito è innanzi tutto toglierci di dosso il vecchio modo di essere Associazione».

Ti ho ascoltato.  Allora in molti ci davano 90 giorni di vita ma oggi, grazie anche alla tua visione e lungimiranza siamo non solo cresciuti e più forti, ma ancora fecondi.

Mi hai sempre detto «Ti aiuto a fare di Aime una realtà importante, ma non voglio essere in prima fila, il mio impegno è nella Politica, ed un mio coinvolgimento diretto in Aime verrebbe interpretato come un tentativo di politicizzare l’Associazione».

Scherzando mi dicevi: «A Varese se un’Associazione guarda alla Lega è radicata, se guarda altrove è schierata».

Alla Politica hai dato davvero molto e forse la politica poteva restituirti qualcosa in più…

Nel rinnovo delle cariche, in piena pandemia, mi dicesti «Gianni, il mio futuro è in Azione io ci sono ma per correttezza devo fare un passo a lato, quindi niente incarichi».  E comunque in Aime il tuo contributo è sempre stato prezioso e insostituibile.

Cosa che non dimenticheremo mai.

Cosi come non dimenticheremo lo spirito di gruppo e la filosofia di squadra che ti ha sempre contraddistinto. Non c’era riunione interna o pubblica che non finisse con una cena o per lo meno con un calice di prosecco, nella convinzione della priorità nella costruzione del rapporto tra le persone prima che delle relazioni associative.

Avevi ragione quando dicevi «Davanti ad una pepata di cozze la discussione è più serena e non certo meno seria: la convivialità, il cibo, il calice di vino ti aiutano a smussare gli spigoli caratteriali».

Un grande insegnamento.

Anche nel privato ho avuto modo di conoscere ancor meglio la tua sensibilità spontanea e diretta. Mi sei stato vicino, tanto, in una delicata fase della mia vita, e li ho capito che avevo avuto la fortuna di incontrare non solo Giancarlo Pignone, uomo dalla grande personalità, ma l’amico Giancarlo.

Ora sei salito al cielo, ma resterai sempre per me l’amico Giancarlo. Aime c’è perché ci sei tu, un slogan cucito proprio su di te.

Ciao Giancarlo mi mancherai ti voglio bene anzi ti vogliamo bene.

Giovanni Lucchina, segretario generale Aime Varese

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