C’è anche chi odia il Natale e le feste di fine anno. Giorni che hanno perduto il significato di una volta, quando evocavano dolcezza e spirito religioso. Diciamolo con una ovvietà: sono cambiati i tempi. Le situazioni, le circostanze, le mode impongono liturgie consumistiche, effimere, prossime all’ipocrisia e spesso oltre il limite della decenza. Per non parlare di quanto succede nel mondo e, più vicini a noi, nel nostro Paese. Potremmo dilungarci attorno alle guerre , ai soprusi, all’assenza di libertà, ai morti in mare. Per arrivare ai femminicidi, alle nuove povertà, agli abbandoni, alla politica litigiosa, inconsistente e dispotica, agli egoismi e ai furbacchioni della falsa beneficenza. Insomma, non proprio una cartolina della felicità.
Appunto, potremmo. Ma sarebbe un esercizio scontato rispetto al “tutto risaputo”. E allora, fermiamoci qui, non per nascondere la testa sotto la sabbia; peggio ancora assuefatti dalla valanga di informazioni, provocazioni e distrazioni che quotidianamente ci sommerge e ci fa perdere il senso delle cose. Fermiamoci qui per cercare di aprire uno spiraglio di fiducia dentro giorni che per alcuni sono soltanto un disturbo, una noia e, al contrario, dovrebbero rappresentare una rinascita, un ricominciare.
Persino nelle scuole hanno “rubato” il Natale ai bambini: la maestre raccontano che Babbo Natale non esiste e il presepe è un’offesa identitaria per chi non è battezzato. Così gli effetti sono devastanti per l’immaginario collettivo. Ma guai se vincessero indifferenza e rassegnazione, le condizioni peggiori per tutti noi. E allora, l’augurio di Malpensa24, al di là di ogni retorica, è che si provi a ritrovare il significato migliore della festa. Dentro un contesto di disvalori, è un impegno. Però irrinunciabile per ciascuno di noi, per le persone che ci sono vicine, per una società che finalmente inverta la direzione che ha preso e riscopra la speranza. Buon Natale!