MALPENSA – A piedi e ignaro del pericolo di trovarsi in mezzo alla corsia di decelerazione della superstrada, dove le auto transitano anche a velocità superiori ai 100 chilometri orari. L’immagine risale a ieri sera, 31 luglio, ma è una scena di “ordinaria follia” che si consuma ogni giorno poco prima di arrivare a Malpensa. Sono gli “spilorci” dell’ “Area 10 minuti”, gente che impunita mette a repentaglio la propria vita (e quella degli altri) per non pagare la sosta in aeroporto. Un fenomeno che esiste da tempo ma che ora, con il Linate Bridge, si è acuito in modo esponenziale.
Effetto collaterale della Ztc
E’ l’effetto collaterale dell’“Area 10 minuti”, la Ztc (Zona a traffico controllato) creata nel 2014 a Malpensa. Non potendo più sostare di fronte al Terminal 1 per più di dieci minuti (pena una sanzione da 80 euro), gli automobilisti che aspettano i passeggeri in arrivo con l’aereo li attendono un po’ ovunque. Anche dove sarebbe tassativamente proibito fermarsi, se non per ragioni di emergenza: nelle piazzole di sosta della 336, sulle rampe di uscita della superstrada, persino nelle corsie di accesso all’aeroporto, poco prima di immettersi sulla rampa delle Partenze o di scendere agli Arrivi.
L’appello delle istituzioni
Oltre a essere pericoloso, l’incolonnamento delle auto con le quattro frecce a bordo strada rallenta anche il traffico d’accesso in aeroporto, ancor più critico in questi giorni (nelle ore di punta) con il sensibile incremento di passeggeri dovuti al Bridge. Di questo fenomeno ne aveva già parlato l’ad di Sea, Armando Brunini, sabato scorso a margine della conferenza stampa al Malpensa center, anticipando che avrebbe chiesto maggiori controlli da parte della polizia locale e delle forze dell’ordine. Sulla vicenda è intervenuto oggi anche il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria con un appello televisivo: «E’una manovra molto pericolosa non rischiamo la vita per guadagnare qualche minuto o risparmiare qualche euro».
Area 10 minuti malpensa – MALPENSA24