Gorla Minore, Bova e i sassolini nella scarpa: «Messa da parte senza ragione»

Beatrice Bova

GORLA MINOREBeatrice Bova si chiede per quale motivo il gruppo di cui è stata una colonna amministrativa per almeno 20 anni, ora che l’ha liquidata, fa di tutto per nascondere la vicinanza al centrosinistra. «Eppure – dice Bova – in lista hanno almeno due tesserati del Partito Democratico, dic ui uno è proprio il sindaco uscente Vittorio Landoni. Non solo, ma Per una Comunità rinnovata, nel suo stato originario aveva proprio scritto che era una lista di ispirazione del centrosinistra. Poi però le cose cambiano…».

Messa da parte senza un motivo chiaro

Già, Bova (che non è iscritta al Pd da cinque anni – e forse questo potrebbe spiegare molte cose) non è persona che le manda a dire. Soprattutto dopo che è stata “accompagnata” alla porta d’uscita. «Diciamolo una volta per tutte – ci tiene a ribadire – sono stata assessore con i sindaci Migliarino e Landoni e dopo 4 mandati in giunta ero pronta a guidare il gruppo da sindaco. Mi è stato detto che non ero la persona giusta perché la “gente non mi voleva”. Quale gente?, mi chiedo. La stessa con cui per 20 anni ho collaborato da assessore? Ecco chi dice che la scelta di non candidarmi in lista è stata mia dice una mezza verità e tace l’altra metà, che invece spiega i motivi del mio abbandono».

L’assessore uscente, che non sarà della partita in alcun modo, non nasconde di essere rammaricata per come è andata, «come posso non avere un po’ il dente avvelenato», dice con un sorriso amaro sulle labbra. E aggiunge: «Del resto dopo 20 anni da assessore, durante i quali ho portato avanti un lavoro importante e costruito un rapporto con le associazioni, la motivazione data alla mia disponibilità non è del tutto chiara. Cioè, come candidato sindaco non andavo bene, ma come assessore per la quinta volta sì?».

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