Ha ucciso il padre, sezionato il cadavere ma non dà alcuna spiegazione

carabinieri scientifica

SESTO SAN GIOVANNI – La rabbia, il coltello, il sangue. Pochi attimi ed era tutto finito. Poi, forse, un altro raptus o la necessità di eliminare del tutto le tracce dell’orrore che aveva appena compiuto. Infine, la chiamata al 112: “ho ucciso mio padre, venite”. È questa la drammatica ricostruzione del delitto che si è consumato ieri in un appartamento di Sesto San Giovanni (Milano), dove Gianluca Loprete, 19 anni, ha ucciso suo padre Antonio, 57 anni, e poi ne ha sezionato il cadavere.

L’allarme è scattato intorno alle 9, quando lo stesso giovane ha telefonato al 112 per confessare il delitto. Quando ha aperto la porta ai carabinieri, sconvolto e sporco di sangue, aveva ancora il coltello in mano. Per diversi minuti si é aggirato per l’appartamento in silenzio, dopo aver indicato ai militari e ai soccorritori del 118 la stanza da letto del padre. Quando loro sono entrati nella camera, é stato evidente che per il 57enne non ci fosse più nulla da fare. Il corpo era stato flagellato di colpi e tagli. Sul posto sono poi arrivati il medico legale e il pm di Monza, Carlo Cinque.

A quanto emerso padre e figlio vivevano insieme mentre la ex moglie e mamma, di origine sudamericana, vive in Austria ed é stata informata diverse ore dopo perché irrintracciabile. Non é ancora chiaro se l’omicidio si sia consumato poche ore prima del ritrovamento o se risalga a quasi 24 ore prima. Il movente potrebbe emergere dalle difficoltà del 19 enne, da tempo in cura presso il Cps per problemi psichiatrici. Nel palazzo i condomini lo descrivono come un “ragazzo difficile, con qualche problema“, come ha detto all’ANSA una vicina, “ma cosa ha fatto, ho sentito che gli ha tagliato la testa”, ha detto. Il comportamento di Gianluca però, aveva in realtà creato qualche malcontento nel palazzo, tanto che durante il lockdown sarebbe stato segnalato per aver organizzato feste nonostante i divieti imposti per la Pandemia.

La vittima, dipendente BPM, una vita normale, con moglie e figlio fino alla separazione, era in difficoltà per le condizioni del figlio, ma nulla avrebbe mai lasciato presagire un epilogo del genere, confermano gli inquirenti. “Dalla prima ricostruzione emerge che per tentare di sezionare il corpo abbia utilizzato però qualcosa di più grosso di un coltello”, ha precisato il Procuratore della Repubblica di Monza, Claudio Gittardi.

Sequestrato l’appartamento, trovato in pessime condizioni, come se né il padre né il figlio avessero molta cura del luogo dove vivevano, isolata la scena del crimine e repertato ogni oggetto utile alle indagini, i carabinieri del SiS di Milano e della Compagnia di Legnano, hanno portato Gianluca Loprete in caserma. Lì il giovane si é avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti, ed é stato arrestato per omicidio volontario e per il vilipendio del suo cadavere. Ora si trova nel carcere di Monza.

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