Il Grande Torino e la Pro Patria: i 26mila del Vecchio Comunale di Busto

FRA GRANATA E TIGROTTI TANTI PUNTI DI CONTATTO

Il Grande Torino di scena a Busto Arsizio, davanti a 26mila spettatori

BUSTO ARSIZIO – Il 4 maggio è una data triste per il calcio italiano, anzi mondiale: 75 anni fa si consumava infatti la tragedia di Superga, con l’aereo con a bordo l’intera squadra del Grande Torino (di ritorno da un’amichevole a Lisbona col Benfica) che si schiantava contro il muraglione della basilica sulle colline torinesi. Con un bilancio tragico: 31 vittime, fra cui l’intera rosa granata vincitrice di cinque scudetti consecutivi, i tecnici Erbestein e Lievesley, alcuni dirigenti, i membri dell’equipaggio e i giornalisti, Cavallero, Renato Tosatti e Vittorio Casalbore (fondatore di Tuttosport). Il compito di identificare le salme fu affidato all’ex commissario tecnico dell’Italia Vittorio Pozzo, che aveva portato quasi tutto il Toro in Nazionale.

Gli Invincibili

Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Émile (detto Milo) Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Roger Revelli Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Romualdo Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Pierino Operto, Franco Ossola (cui è dedicato lo stadio di Varese), Mario Rigamonti, Július Schubert.

Il tigrotto Kubala e il fato amico

Due giocatori granata non presero parte alla trasferta portoghese: il difensore Sauro Tomà (infortunato al menisco) e il portiere di riserva Renato Gandolfi (gli fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin, fratello del terzino Aldo). Non presero il volo per Lisbona neanche il capitano della Primavera Luigi Giuliano (bloccato da un’influenza) e alcuni invitati illustri: il cittì della Nazionale Vittorio Pozzo, il radiocronista Nicolò Carosio (bloccato dalla cresima del figlio), il calciatore della Roma Tommaso Maestrelli (non riuscì a rinnovare in tempo il passaporto) e il presidente del Torino Ferruccio Novo, alle prese con una broncopolmonite. Su quel volo avrebbe dovuto imbarcarsi anche Ladislav Kubala, in quel periodo alla Pro Patria, ma alla vigilia della partenza, l’asso magiaro scoprì che sua moglie e suo figlio erano riusciti a scappare dall’Ungheria, arrivando in Italia. E così, anzichè salire sull’aereo, si recò a Udine.

La Pro, il Grande Toro e l’aeroporto di Busto

Oltra a Kubala c’è un’altra linea sottile linea che unisce i biancoblù ai granata, del tifosissimo e compianto Giorgio Romussi. Come riporta la splendida scheda di bustocco.it, il sito di tutti i tifosi della Pro Patria. L’allenatore che mise le basi per quel Toro fu il magiaro Andreas Kuttik, primo storico allenatore e primo straniero della Pro, arrivato a Busto negli anni 20, che condusse i tigrotti alla prima promozione nella massima serie. Kuttik guidò il Torino una prima volta nel 1940 poi nel 1943, vincendo il primo scudetto di quel ciclo granata. Quell’aereo che si schiantò su “Superga” doveva atterrare in realtà a “La Malpensa”, ovvero aeroporto della città di Busto Arsizio a tutti gli effetti, dove nei piani iniziali dal ritorno da Lisbona, doveva esserci il pullman, il famoso “Conte rosso”, pronto per riportarli a casa.

In 26mila al vecchio comunale di Busto

La prima volta che la Pro incontrò “Il Grande Toro” fu a Busto, il 19 ottobre del 1947, per la 6^ giornata di campionato. La Pro era appena tornata in Serie A: tanta era l’attesa per l’evento che la partita che ebbe inizio con mezz’ora di ritardo per aspettare l’arrivo di tutti i treni che portavano i tifosi biancoblù: circa 26.000 persone sugli spalti del vecchio comunale. I tigrotti partirono forte e misero in seria difficoltà i granata, con Antoniotti, Turconi e Cavigioli a creare pericoli a Bacigalupo, ma nel quarto d’ora finale, nel leggendario quarto d’ora granata, capitan Valentino Mazzola e Menti firmarono le due reti del successo. Alla fine i giocatori della Pro, per come giocarono e come tennero testa ai granata, ebbero dal Presidente Formenti, il premio partita.

I 22 in campo

PRO PATRIA: Uboldi, Azimonti, Patti, Borra, Fossati, Martini, Colpo, Turconi, Antoniotti, Molina, Cavigioli. All. Aldo Biffi.

TORINO: Bacigalupo, Ballarin, Maroso; Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris. All. Mario Sperone / DT Roberto Copernico

… e ancora

Per saperne di più della storia biancoblù, che si intreccia con quella granata del Grande Toro, vi invitiamo a consultare la pagina facebook di bustocco.it, dove si può trovare di tutto e di più del mondo Pro Patria. L’ennesima eccellenza bustocca che meriterebbe ben altri palcoscenici

Grande Torino Pro Patria – MALPENSA 24