Il presidente del Molina: «Realizzeremo una Casa del sollievo per cure palliative»

Varese Molina Castelletti

VARESE – «Costruire una Casa del sollievo per le cure palliative, vigilare sulla qualità dei servizi, implementare l’assistenza psicologica per residenti, famigliari e personale dipendente e impedire che il Molina venga utilizzato per fini politici». Il nuovo presidente della Fondazione di viale Borri, Carlo Maria Castelletti, fissa subito i punti cardinali del mandato. E lo fa nella conferenza stampa di presentazione della sua nomina, avvenuta (oggi, giovedì 13 agosto) a Palazzo Estense, alla presenza del sindaco Davide Galimberti e del prevosto di Varese monsignor Luigi Panighetti.

Continuità e nuovi progetti

«Porterò avanti il lavoro di Bonoldi e impedirò che il Molina venga utilizzato per bassi fini politici – ha dichiarato il nuovo presidente Castelletti – Questa realtà è la casa degli anziani, ma non solo. E’ la casa di chi ha bisogno. Il Molina è di tutti». Castelletti dimostra di avere le idee chiare rispetto alla sfida che lo attende: «Ben prima di sapere che sarei diventato presidente, ho avuto il mandato di lavorare alla costruzione su un terreno della Fondazione di una Casa del sollievo. Un incarico che vede insieme il Molina e altre due Fondazioni. E che ora porterò avanti. Inoltre sarà importante vigilare sulle qualità delle prestazioni erogate ai nostri residenti, sartà importante implementare l’assistenza psicologica per i pazienti terminali, i famigliari, ma anche sul personale in born-out».

«Lo Statuto del Molina – ha poi concluso Castelletti – voluto dai padri fondatori di questa realtà, prevede che figure di garanzia come il sindaco e il prevosto fossero deputati a nominare presidente e consiglieri del cda. Il sindaco, lo ripeto, in quanto garante di determinati principi. Ho fatto parte dell’Organismo di vigilanza, che ha il ruolo di vigilare sul codice etico e organizzativo della Fondazione. Devo dire che rispetto al passato il cda rappresentato da Bonoldi ha fatto i miracoli. E lo dico da membro dell’Organismo di vigilanza. E l’ha fatto in un momento tragico come quello della pandemia che stiamo attraversando».

Le parole del sindaco

«Dopo le dimissioni di Guido Bonoldi per la scelta di dedicarsi all’attività amministrativa – ha dichiarato il sindaco Galimberti – volevano arrivare alla nomina di un nuovo presidente per dare alla Fondazione una nuova guida e non creare nemmeno un giorni di interruzione della presenza di questa importante figura istituzionale. Nei giorni scorsi ho incontrati i consiglieri del cda e mi sono confrontato con monsignor Panighetti. E da parte di tutti è emersa la necessità di proseguire la strada intrapresa da questo cda guidato da Bonoldi e la volontà di nominare una figura che conoscesse bene la realtà del Molina e che avesse capacità gestionali tali da poter affrontare gli impegni».

Il regolamento consente di attingere al bando che era stato aperto e che aveva portato all’individuazione di Bonoldi. In questa graduatoria c’era anche Castelletti, una figura già valutata e per questo in grado di garantire la continuità operativa come espresso da cda e monsignore. Inoltre Castelletti è membro dell’Organismo di vigilanza della Fondazione.

«Lasciate fuori il Molina dalla disputa politica»

«Innanzi tutto ringrazio Guido Bonoldi per il lavoro che, insieme al cda, ha portato avanti in questi anni – ha dichiarato monsignor Panighetti – ho apprezzato la sua scelta di dimettersi prima di scendere nell’agone politico». E ha poi aggiunto: «Il Molina è una realtà importante e che si occupa di chi è fragile. Per questo non è opportuno che il Molina diventa oggetto di disputa politica. E’ invece opportuno che tutti portino il proprio contributo di idee affinché questa istituzione svolga sempre al meglio il proprio compito. Lo dico da anni: non perdiamo il senso di questa istituzione grande, importante e delicata qual è la Fondazione Molina che ha una storia di 150 anni alle spalle».