In Lombardia il 56 per cento delle imprese ha difficoltà a trovare personale

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MILANO – Si è svolto oggi, 20 giugno, il webinar “I numeri per le risorse umane: i risultati delle indagini Confindustria sul lavoro come strumento per gli HR manager”, organizzato da Confindustria Lombardia con altre 23 Associazioni Territoriali. Il webinar ha rappresentato l’occasione per esporre i dati della edizione 2023 del progetto, che coinvolge da diversi anni un numero sempre crescente di Associazioni confindustriali, con l’obiettivo di monitorare annualmente le dinamiche del mercato del lavoro. All’edizione 2023 del monitoraggio – che ha coinvolto in maniera omogenea dal punto di vista territoriale e dimensionale oltre 2 mila aziende del sistema Confindustria, per un totale di quasi 400 mila addetti – hanno aderito 23 associazioni che, a integrazione dell’indagine nazionale, hanno analizzato quattro diverse aree del mercato del lavoro: gestione del personale, organizzazione del lavoro, politiche di assunzione, tassi di assenza.

I PRINCIPALI RISULTATI DELL’INDAGINE delle 23 ASSOCIAZIONI di CONFINDUSTRIA

  • Per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022 il 57,6% delle imprese è intervenuta a sostegno del potere d’acquisto delle retribuzioni; lo strumento più utilizzato a supporto dei lavoratori è stato il welfare aziendale (62%);
  • Il 63% delle aziende ha erogato premi di risultato;
  • Il 29% delle aziende ha affermato di essere alle prese con processi di ricambio generazionale;
  • L’80% delle aziende ha effettuato ricerche di personale e tra queste il 70% ha avuto difficoltà a trovare le figure professionali ricercate: ne consegue che il 56% delle imprese ha difficoltà a reperire lavoratori;
  • Il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working nel 2022 coinvolgendo il 28% dei lavoratori eligibili. Tra i vantaggi dell’uso dello smart working indicati dalle imprese vi sono l’attrazione e la fidelizzazione delle risorse umane (51,5%) e la riduzione dell’assenteismo (48,8%);

“L’elevata partecipazione delle aziende lombarde all’indagine conferma l’attenzione degli imprenditori lombardi nei confronti di chi, ogni giorno, lavora in azienda – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella –. Nessuna impresa è possibile senza collaboratori e gli imprenditori lombardi questo concetto lo traducono in azioni concrete: nonostante le incertezze per i prossimi mesi e un contesto globale poco rassicurante, infatti, nel 2022 le imprese hanno sostenuto i propri dipendenti cercando di contrastare, con gli strumenti e i margini a disposizione, gli effetti dell’inflazione e del caro energia. Questo perché, a dispetto di ciò che una certa narrazione vuole far credere, gli imprenditori sono i primi ad avere a cuore il benessere e le motivazioni dei propri collaboratori” ha concluso Buzzella

LOMBARDIA – I PRINCIPALI RISULTATI DELL’INDAGINE

In Lombardia hanno collaborato all’indagine 892 aziende associate al sistema confindustriale lombardo, per 260mila addetti, fornendo risultati che testimoniano una elevata vitalità e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato del lavoro regionale.

  • Il 63% delle aziende ha messo in atto interventi per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022. Chi non l’ha fatto è stato principalmente per vincoli finanziari e competitivi, più raramente hanno ritenuto spettasse al CCNL farlo; lo strumento più utilizzato è stato il welfare aziendale, scelto dal 64% delle imprese;
  • Il 65% delle aziende ha erogato dei premi di risultato;
  • Il 64% delle aziende mette a disposizione il welfare aziendale con forti differenze dimensionali: tra le imprese di grandi dimensioni l’85% applica welfare aziendale, tra le medie il 51%, le piccole imprese il 44%; a livello settoriale il welfare è più diffuso in ambito industriale (67%) rispetto ai servizi (58%);
  • Nel 2022 il 48% delle aziende ha utilizzato lo smart working coinvolgendo il 32% dei lavoratori eligibili. I ¾ delle aziende lombarde ha avuto un vantaggio nell’introduzione dello smart working mentre solo 1/3 ha segnalato qualche tipo di criticità;
  • L’indagine ha riscontrato che il 28% delle imprese lombarde è alle prese con un ricambio generazionale a fronte del quale vengono riscontrate difficoltà di reperimento di nuove risorse professionali. Il 47% incontra specifiche difficoltà in riferimento a mansioni manuali e tecniche, a conferma della necessità, ben nota e più volte ribadita da Confindustria, che si debba rafforzare l’orientamento e i percorsi formativi professionalizzanti;

I PRINCIPALI RISULTATI DELL’INDAGINE IN PROVINCIA DI VARESE

·         In tema di smart working, nel 2022, la Lombardia e la Provincia di Varese risultano abbastanza allineate a livello di diffusione tra le imprese: sommando lo Smart Working di emergenza “residuo” e quello strutturale, la quota di imprese varesine ad averlo utilizzato è del 46,8%. Discorso diverso, invece, per l’incidenza sui lavoratori eligibili (ossia quanti lavoratori l’hanno usato sul totale degli aventi diritto). A Varese la percentuale è inferiore alla media lombarda: 22,5%. 

·         Per il tasso di turnover volontario in uscita (ossia la quota di forza lavoro delle imprese del campione che nel corso del 2022 si è dimessa volontariamente sul totale dell’organico aggregato del campione a inizio 2022) a Varese si registra una percentuale non elevata: 6,8%.

Il Presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi, commenta: “L’analisi di Confindustria Lombardia, a cui ha partecipato anche il nostro Centro studi, ha posto al centro del dibattito, ancora una volta, le difficoltà che il sistema manifatturiero riscontra nel trovare sia figure specializzate da inserire in azienda, sia competenze adeguate ad affrontare le grandi transizioni in atto. Per cercare di colmare questo gap servono nuove politiche del lavoro, nuovi modelli organizzativi, incentivi al welfare e alla conciliazione vita lavoro; programmazione del passaggio generazionale, non solo a livello imprenditoriale, ma anche di forza lavoro, con l’inserimento di talenti giovani e menti brillanti; creazione di luoghi di lavoro inclusivi e positivi, capaci di accogliere e ascoltare le nuove generazioni; lavorare all’attrattività dei nostri territori. Sono alcune delle azioni da mettere in campo per costruire un ecosistema imprenditoriale moderno. Tematiche, queste, al centro del Piano Strategico #Varese2050, e che porremmo all’attenzione delle imprese, delle autorità e dell’opinione pubblica varesina anche in occasione della nostra Assemblea Generale 2023 che si terrà martedì 4 luglio”.

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