Industria varesina: cresce il Chimico-farmaceutico, soffre la Moda. I dati

VARESE – Bene, ma non benissimo. Le imprese della Provincia registrano tutto sommato una tenuta di produttività rispetto alla chiusura dell’anno 2022 e in questi primo trimestre 2023 il quadro non è del tutto sereno, ma non mancano segnali che spingono a previsioni ottimistiche. In modo particolare rispetto ad alcuni settori – Metalmeccanico, Chimico e farmaceutico e Gomma e plastica – . Soffre ancora il comparto della Moda.

Dai risultati dell’ultima Indagine Congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese sul primo trimestre 2023 emerge un’apertura d’anno in continuità con l’andamento di crescita dei livelli produttivi registrato già a fine 2022, ma con incertezze e variabilità tra le filiere.

Infatti, a dichiarare un aumento dei livelli produttivi è stata la maggioranza relativa delle imprese (il 43,5%), non assoluta, con un’equa ripartizione del resto del campione a spartirsi i giudizi di stabilità e diminuzione: il saldo percentuale delle risposte è dunque positivo, tuttavia inferiore a quello del quarto trimestre 2022.

Calano gli ordini, ma tiene l’export

Il quadro del portafoglio ordini alla fine del primo trimestre 2023 presenta invece una situazione prevalentemente di calo rispetto alla fine del quarto trimestre 2022, con una buona performance degli ordini esteri grazie al comparto metalmeccanico e gomma-plastica. 

Le attese sulla produzione per il secondo trimestre 2023 sono diffusamente positive, sebbene il quadro vari di intensità tra le diverse filiere oggetto dell’indagine. 

Il quadro congiunturale è dunque favorevole per l’industria varesina e italianacome dimostrano le statistiche nazionali elaborate dal Centro Studi Confindustria a fine aprilema con chiaroscuri da non dimenticare: a livello interno, se da una parte è in ripresa la fiducia delle imprese grazie alla continua discesa dei prezzi del gas (seppur rimangano superiori ai prezzi registrati nel 2019), con un impatto positivo, dunque, sul costo degli input, dall’altra parte l’aumento del costo del credito e il trasferimento a valle della notevole inflazione alla produzione dei mesi scorsi sta cominciando a rallentare i consumi e a rendere negativi i giudizi sugli ordini interni. Situazione più vivace per i mercati esteri, con i primi dati italiani sulle esportazioni a inizio anno positivi, grazie al venir meno delle ultime restrizioni al commercio internazionale presenti ancora in alcune aree di scambio per la pandemia e a un cambio euro-dollaro più favorevole alle vendite all’estero.

Produzione

Sotto il profilo della produzione, nel primo trimestre 2023 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a +14,5 punti percentuali. La maggioranza (relativa, non assoluta) delle imprese rispondenti ha dichiarato livelli produttivi in aumento rispetto al trimestre precedente (43,5%); quasi un terzo delle imprese ha segnato poi una diminuzione della propria produzione a consuntivo nel trimestre (29,0%) o una stabilità (27,5%).

A livello settoriale, le imprese del metalmeccanico, del chimico-farmaceutico (in rimbalzo rispetto al trimestre precedente) e della gomma-plastica indicano saldi positivi delle risposte sull’andamento della produzione rispetto al trimestre precedente. Contesto diverso per la moda, che registra un quadro produttivo diffusamente negativo, caratterizzato però da una prospettiva meno negativa sul fronte degli ordini (specialmente per gli esteri). Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 72,9%.

Previsioni ottimistiche

Le previsioni sulla produzione per il secondo trimestre 2023 sono orientate verso l’ottimismo: il saldo delle risposte è più positivo di quello consuntivo (pari a +34,5 punti percentuali), con una equipartizione sostanziale delle imprese che si attendono un aumento dei livelli produttivi (45,3%) e quelle che si attendono una stabilità dei livelli produttivi (il 43,9%); in netta minoranza chi si aspetta una riduzione dei livelli produttivi (10,8%). Il dato è diffusamente positivo, ma con diverse intensità tra le filiere: in apertura d’anno il metalmeccanico ha aspettative equamente suddivise di aumento e stabilità, nella moda prevale nettamente la cautela con un’attesa di stabilità, il chimico-farmaceutico è fiducioso su un aumento diffuso della propria produzione, mentre il gomma-plastica prevede una situazione leggermente a favore dell’aumento dei livelli di output.

Ordini

La dinamica del portafoglio ordini risulta prevalentemente in calo a fine primo trimestre: il saldo nelle risposte è pari a -5,8 punti percentuali, con il 43,7% delle imprese rispondenti che ha segnalato una riduzione degli ordinativi totali. A segnalare invece un aumento il 37,9% delle imprese, e una stabilità il 18,4%. Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è pari invece a +9,0 punti percentuali, trainati dal loro aumento nel metalmeccanico e nel gomma-plastica. Considerando i vari settorigli ordini totali risultano in calo in quasi tutti i comparti, tranne il metalmeccanico.

Mercato del lavoro

Nel primo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 2.077.253 ore diCassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2022 (+71,2%), ma in riduzione rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (-16,5%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel primo trimestre 2023 sono state autorizzate 2.732.008 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2022 (-26,2%), ma in aumento rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (+2,9%).

Metalmeccanico

Sotto il profilo produttivonel primo trimestre 2023 prevalgono le risposte di stabilità (41,8%) e di aumento(36,0%) dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente; a comunicare una loro riduzione il 22,2%. Il saldo delle risposte è pertanto pari a +13,8 punti percentuali. La dinamica del portafoglio ordini mostra a sua volta un saldo delle risposte positivo (+9,6 punti percentuali), a causa di una maggioranza di risposte che indicano aumento negli ordinativi complessivi (43,0%); poco più di un terzo segnala invece una riduzione degli ordini rispetto al trimestre precedente (33,5%) e poco più di un quinto indica una stabilità (23,5%). Dinamica simmetrica per gli ordini esteri, con un saldo delle risposte sempre positivo ma leggermente superiore (+11,3 punti percentuali). Per il secondo trimestre 2023, prevalgono aspettative di tenuta ed espansione della base produttiva, con il 40,8% delle imprese che si attende un aumento dei livelli produttivi e il 44,7% una loro stabilità: il saldo delle risposte risulta quindi positivo e superiore rispetto al consuntivo (pari a +26,3 punti percentuali). 

Nel primo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate 715.260 ore diCassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate 

nel primo trimestre 2022 (+97,1%), ma in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (-26,9%).Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel primo trimestre 2023sono state autorizzate 889.851 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in aumento rilevante rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2022 (+119,4%), ma in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (-10,7%).

Moda

Dopo l’ottima performance produttiva di fine 2022, il comparto moda nel primo trimestre 2023 mostra un quadro di diffusa riduzione dei propri livelli produttivi, in linea con quelle che erano le attese al trimestre precedente: netta è la maggioranza di imprese che ha indicato un calo dei livelli produttivi (il 64,7%), contro poco più di un quinto che ne ha indicato un aumento (23,4%). Solo l’11,9% ha indicato una stabilità. Il saldo delle risposte è pari quindi a -41,2 punti percentuali. Le attese sul secondo trimestre 2023 sono all’insegna della cautela: a livello previsionale la maggioranza delle imprese mostra un quadro di stabilità dei livelli produttivi (il 67,3%), contro poco meno di un quinto che si attende un aumento (19,8%) e la restante parte una riduzione (12,9%). Gli ordinativi alla fine del trimestre, come già verificatosi peraltro alla fine del quarto trimestre 2022, presentano invece un quadro di flessione, con la maggioranza di imprese rispondenti che registrano ordini complessivi in diminuzione (il 49,2%). Tuttavia, il fenomeno è meno forte per gli ordini esteri, dove prevale la stabilità (42,8%).

Nel primo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore moda sono state autorizzate 304.457 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2022 (-34,6%) e rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (-24,0%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel primo trimestre 2023 sono state autorizzate 777.026 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2022 (+33,7%) e rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (+63,6%). 

Chimico farmaceutico

Il settore chimico-farmaceutico nel primo trimestre 2023, dopo un quarto e un terzo trimestre fortemente negativi, torna su un territorio di crescita congiunturale, al di sopra delle attese: l’87,2% delle imprese rispondenti segnala un aumento dei livelli produttivi, mentre solo il 12,8% un loro calo (saldo delle risposte pari a +74,5 punti percentuali). L’andamento è dovuto molto probabilmente a un maggior grado di fiducia grazie all’allentarsi della crisi energetica e della sua morsa sui settori energivori. Per il secondo trimestre 2023 si prevede un quadro ottimistico per la quasi totalità delle imprese.  Sul lato della domanda, peggiora invece rispetto al trimestre precedente il portafoglio ordini, sia totali che esteri, in una situazione quasi bipartita: a fine trimestre, il 58,3% delle imprese segnala ordini in calo, mentre il 41,7% in aumento.

Gomma Plastica

Nel primo trimestre 2023, il comparto del gomma-plastica segna un diffuso miglioramento dei livelli produttivi in continuità col trimestre precedente, al di sopra delle attese: il 66,3% delle imprese intervistate ha segnalato livelli produttivi in aumento rispetto al trimestre precedente, mentre il 33,7% ha indicato livelli in riduzione, portando così il saldo delle risposte a +32,7 punti percentuali. Ottimistiche anche le previsioni per il secondo trimestre 2023, con una sostanziale maggioranza di chi prevede un aumento dei livelli produttivi (52,0%); la restante parte del campione propende invece per una loro stabilità (48,0%). Sugli ordinativi complessivi si registra invece un quadro negativo a fine trimestre, influenzato dalla performance degli ordini interni: il 73,7% ha segnalato ordini in calo rispetto al trimestre precedente, mentre il 26,3% in aumento. Situazione antitetica invece per gli ordini esteri, che registrano un andamento nettamente positivo: il 63,0% delle imprese dichiara un aumento della domanda dai mercati esteri, mentre il 30,7% un calo e il 6,3% una stabilità.

Nel primo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate 895.436 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, che ha composto la totalità delle tipologie di intervento per il trimestre, in aumento rilevante rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2022 (+210,9%), ma in leggero calo rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2022 (-6,1%).