L’intelligenza artificiale nell’arte a Varese con Ravo. «Uso la macchina, ma creo io»

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Ravo mentre crea una delle opere che sarà in mostra al Castello di Masnago

VARESERavo profeta in patria: lo street artist varesino di fama internazionale torna a esporre con una personale a Varese, proprio al Castello di Masnago dove sette anni fa nel 2016 partecipò alla collettiva Urban Canvas. Ad aprile l’evento con cui porterà nelle sale del museo la sua arte con la bomboletta spray, dove alla copia dei classici si affianca il più recente lavoro di ricerca e produzione legato all’intelligenza artificiale. La presentazione oggi, 6 marzo, a Palazzo Estense (nel video qui sotto l’intervista all’artista).


La mostra

“Andrea Ravo Mattoni – img2img – Pittura, Copia e Intelligenza artificiale” è il nome della mostra a cura di Monica Guadalupi Morotti e Andrea Ceresa che aprirà sabato 6 aprile alle 18 e resterà allestita fino al 28 luglio. Dopo i lavori di Trieste, Weil Am Rhein, Melano e Parigi, la mostra varesina sarà la quinta in cui il rapporto dell’artista con l’intelligenza artificiale è centrale. Fulcro dell’esposizione le immagini generate dalla macchina e tradotte da parte di Ravo in pittura a spray, ad acrilico o in disegno, sia su muro che su tela e altri tipi di supporti mobili. A comporre la mostra saranno circa 25 opere inedite allestite nelle sale del castello, anche in dialogo con gli affreschi quattrocenteschi e un’opera della collezione permanente: “Sera d’autunno o Valpozzo” di Pellizza da Volpedo (1903).

L’intelligenza artificiale nell’arte

«Sono molto felice di poter annunciare la mia prima personale in un contesto museale ma soprattutto nella città dove sono nato, a Varese e in particolare al Castello di Masnago – ha detto Andrea Ravo Mattoni – presenterò delle opere inedite, legate al mio ultimo progetto che coinvolge sia la tecnologia che la tradizione della pittura reinterpretata con la tecnica dello spray». Ravo ha iniziato a collaborare con l’Intelligenza Artificiale generativa nel 2021 e nel 2023 ha creato la propria AI, Inelegans. Il titolo img2img (image-to-image) della mostra varesina fa riferimento alla tecnologia di intelligenza artificiale che permette di trasformare e modificare un’immagine esistente. È sufficiente caricarla sulla piattaforma, scrivere un prompt, cioè una descrizione di come si vorrebbe vedere cambiare quell’immagine e attendere qualche istante. Il riferimento così specifico a questo tipo di tecnologia evoca un processo più ampio di trasformazione delle immagini, ed è questo il tema a cui si ispireranno le opere esposte al castello: riflessioni, distorsioni, interpretazioni e reinterpretazioni, copie, animazioni. «Questa mostra per me è anche un manifesto in questa direzione – ha specificato Ravo – io sono un pittore, non vengo sostituito dalla macchina, perché se io non la addestro è vuota».

Da sinistra i curatori della mostra, Ravo e il sindaco Galimberti con l’assessore Laforgia

Omaggio dovuto

«Questa mostra si colloca in una politica culturale dell’amministrazione, cioè la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio e delle eccellenze come Andrea – ha commentato l’assessore alla cultura Enzo Laforgia – era giusto dargli lo spazio per una personale a Varese dove ha mosso le prime bombolette». Concetto sottolineato anche dal sindaco Davide Galimberti. «È dovuta questa mostra, la prima che in un museo si realizza con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Potrà portare nei musei oltre al pubblico tradizionale anche un pubblico che non sempre li frequenta, cioè i più giovani e giovanissimi».

Dalla strada ai musei

Andrea Ravo Mattoni, classe 1981, nasce in una famiglia di artisti e studia prima al liceo artistico di Varese e poi all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1995 inizia la sua avventura come writer e poi diventa street artist conquistando la fama con il recupero del classicismo nel contemporaneo e la riproduzione di opere di grandi artisti del passato attraverso l’uso della bomboletta spray. Il progetto che lo ha reso celebre è la riproduzione della Cattura di Cristo di Caravaggio nel 2016, a Varese. Da allora Ravo riproduce opere classiche dei grandi maestri della pittura in tutta Europa e in Brasile. In questa mostra la tradizione della copia non verrà abbandonata, ma viene anzi approfondita e realizzata con la trasformazioni delle immagini e sarà accentuata cambiando la matrice: fotografie inedite di Ravo stesso e opere di autori contemporanei, videoarte e immagini generate dall’intelligenza artificiale, mantenendo costante l’utilizzo della tecnica dello spray.

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