100 anni di Ingegneri a Varese con Ravo. «Porto l’intelligenza artificiale nell’arte»

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VARESECento anni di storia da festeggiare, ma con lo sguardo proiettato verso il futuro. L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Varese celebra l’anniversario premiando e ricordando chi ha scritto pagine importanti del passato ma anche dando spazio alla visione del domani, con l’intervento dello street artist varesino Andrea Ravo Mattoni. Alle Ville Ponti questa sera, venerdì 24 novembre, ha parlato del suo progetto che abbraccia l’intelligenza artificiale (nel video qui sotto l’intervista).


Cento anni di storia

Con un regio decreto del 1923 lo Stato italiano stabiliva l’istituzione dell’Ordine degli ingegneri come ordine professionale sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia. A Varese l’ordine nasceva cinque anni dopo, con un decreto del Tribunale di Busto del 1928. Da allora sono trascorsi quasi 100 anni che gli ingegneri varesini hanno voluto ricordare nell’appuntamento odierno. Ai saluti iniziali della presidente Giulia Guarnerio (nella foto sotto) è seguita la consegna dei riconoscimenti a cinque past president dell’Ordine: Alberto Speroni, Giuseppe Ambrosetti, Roberta Besozzi, Pietro Vassalli e Sergio Borroni. Quindi il ricordo di Franco Mola, che fu iscritto all’ordine varesino, ricordato come “l’ingegnere dei grattacieli”. In chiusura la consegna dei premi agli iscritti con 40 e 50 anni di laurea e il benvenuto ai nuovi arrivi.


Dall’arte classica all’intelligenza artificiale

Nel mezzo c’è stato spazio per l’ospite di giornata, l’artista nato a Varese Andrea Ravo Mattoni, che conversando con il giornalista Matteo Inzaghi ha fatto un excursus sulla sua carriera artistica partita dal mondo dei graffiti degli anni ’90. L’evoluzione verso l’arte classica lo ha fatto diventare famoso in Italia e nel mondo per la sua capacità di riportare sui muri delle città con le bombolette spray opere vecchie di secoli. Nonostante il successo internazionale è rimasto comunque profeta in patria, con tante realizzazioni sul territorio. Recentemente il suo percorso si è evoluto abbracciando quella che per molti sembra costituire uno spauracchio ma che nel suo caso invece vuole diventare un’alleata: l’intelligenza artificiale. E non a caso c’è lo zampino del mondo dell’ingegneria: «Due anni fa – ha raccontato Ravo – ho fondato una mia intelligenza artificiale grazie a degli ingegneri e a un socio che ha un grande data center in Svizzera».


Presto anche a Varese

Un’intelligenza artificiale che viene nutrita dall’esperienza dell’arte classica. «La addestro fornendole delle immagini e creo dei modelli – spiega Ravo – quindi traduco con bombolette spray su tele o su grandi muri. È una dichiarazione di intenti, dove l’intelligenza artificiale non va a sostituire il mio lavoro: senza l’essere umano rimane una stupidità artificiale e senza la manualità non ci sarebbe un prodotto finito». Ravo ha già testato il sistema in alcuni lavori all’estero, in Francia, Grecia e Svizzera, ma presto – promette – arriverà anche sul territorio. «Ho in programma un grande lavoro per Varese».

Il consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Varese

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