Ipertensione arteriosa, nemica silenziosa: come iniziare a combatterla a tavola

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L’ipertensione non è una malattia, bensì un fattore di rischio che può portare a sviluppare patologie gravissime quali l’ictus e l’infarto. L’ipertensione è un disturbo silenzioso, poiché in una persona raramente compaiono sintomi. Anzi, molte volte non viene diagnosticata. Spesso, infatti, si scopre solo quando si arriva in ospedale in seguito a un infarto o a un problema cardiaco dovuti alla pressione alta. Per questo la prevenzione è molto più efficace della cura, come spiega il professor Andrea Macchi, direttore generale degli Istituti di ricovero e cura e responsabile del servizio di Cardiologia della Città della Salute srl.

Professor Macchi, esiste un modo per diagnosticare l’ipertensione anche in assenza di sintomi?
«Si, provandola ed in particolare se si hanno familiari ipertesi con un monitoraggio pressorio nel periodo freddo e la ricerca precoce del danno d’organo subclinico (cioè tutti i segnali che la pressione lascia a livello delle arterie e del cuore).
Anche un test da sforzo permette di valutare la risposta pressoria.
Attraverso un test da sforzo è possibile capire se una persona è potenzialmente a rischio di ipertensione. Si tratta di un esame che prevede l’esecuzione di un elettrocardiogramma, mentre il paziente esegue uno sforzo controllato e di intensità graduale».

Quali sono i fattori scatenanti?
«Sono diversi e tra questi: uno stile di vita sedentario e sregolato a tavola, l’abbondante uso di sale nell’alimentazione, ma anche fattori ereditari, genetici, fisiologici come la menopausa, l’avanzare dell’età e fattori ambientali quali stress e fumo».

Qual è la terapia più efficace oltre ai farmaci?
«La sana alimentazione con pochissimo sale, la riduzione di alcolici e zuccheri, l’abolizione del fumo e la pratica di attività fisica regolare. Rispettando questi principi si possono ottenere riduzioni di pressione superiori a quelli garantiti dall’effetto del più potente farmaco antiipertensivo in commercio».

Quale dieta seguire a tavola?
«La Dash, ovvero un approccio dietetico per bloccare l’ipertensione, che prevede una strategia alimentare priva di sale e di alimenti che lo contengono. E’ poi necessario ridurre il consumo di cibi ricchi di grassi saturi, idrogenati e colesterolo, oltre che di alimenti che possono causare picchi glicemici come super alcolici o uso eccessivo di alcool».

In concreto quali alimenti non devono mancare nel piatto?
«Lo schema alimentare non è poi così diverso da una dieta mediterranea ben bilanciata. Non devono quindi mancare verdure quali pomodoro, carote, broccoli, spinaci, asparagi, zucca e finocchi; frutta come albicocche, arance, mandarini, pesche, ananas, prugne, ciliegie, fragole; frutta secca, legumi, particolare lenticchie e fagioli poiché ricchi di magnesio; cereali, meglio se integrali; latte parzialmente scremato, yogurt magro, formaggi a basso contenuto di grassi, pesce e carne bianca».

Due consigli da rispettare con attenzione nella vita quotidiana.
«Introdurre nella dieta alimenti in grado di dare al nostro corpo il giusto apporto di arginina, un aminoacido vasodilatatore, che favorisce un miglior flusso vascolare. Spazio a tavola carni bianche, frutta secca, semi di zucca. Fare attenzione agli zuccheri, anche a quelli occulti, ma comunque presenti nei cibi. Quindi preferire il consumo di pasta, farina e pane, ma integrali. Evitare liquirizia, bevande energetiche e guaranà».

 

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