Italia e Svizzera sotto la lente del progetto Interreg Stich per migliorare la mobilità

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VARESE – Dati, conoscenza, concertazione e condivisione: sono queste le linee guida per migliorare la mobilità tra Italia e Svizzera messe in luce nel webinar che si è tenuto ieri, venerdì 11 dicembre, nell’ambito di Interreg Stich, progetto transfrontaliero con l’obiettivo di sviluppare un sistema statistico interattivo Lombardia-Ticino per monitorare i flussi di migrazione e pendolarismo. Durante l’incontro online moderato dalla giornalista Morena Pivetti, alla presenza di rappresentanti dei due Paesi sono stati illustrati i risultati della ricerca condotta in merito da Uniontrasporti.

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Dati univoci per conoscere i numeri alla base dei flussi

«Per poter governare i flussi in un territorio di confine come Varese, posto tra la Svizzera e Milano, con la presenza dell’aeroporto di Malpensa e un tessuto imprenditoriale votato all’export, è fondamentale conoscere i numeri che ne sono alla base attraverso una piattaforma interattiva», è stata l’introduzione di Fabio Lunghi, presidente della Camera di Commercio. «Prima le informazioni statistiche arrivavano da fonti separate, ma ora si va verso un dataset univoco», ha reso noto Federico Rappelli di Polis Lombardia. «Non solo potrà essere applicato ad altre regioni di frontiera, ma consentirà anche di misurare le reazioni del sistema di fronte agli choc». Nella regione insubrica, che vanta 200mila imprese e nel 2019 ha visto sei milioni di arrivi, «la cooperazione diventa un fattore strategico», ha sottolineato Iolanda Conte, project manager di Uniontrasporti che ha illustrato i contenuti dello studio.

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Interconnessione e flessibilità

«Ci troviamo un momento di transizione, per effetto della pandemia problematiche che già esistevano sono diventate stringenti», ha osservato Pivetti aprendo il primo focus “Sviluppo Infrastrutturale e Mobilità Passeggeri”. A fronte del calo di fiducia nei trasporti di massa, le merci continuano a circolare. E l’apertura del tunnel del Monte Ceneri collegherà Genova a Rotterdam ma «mentre l’obiettivo di mobilità su ferrovia previsto dall’Europa è del 20-30%, in Italia resta al 6%. Inoltre non viene fatta formazione per il mercato degli addetti alla logistica».
Quanto ai viaggiatori, Leonardo Cesarini (Direzione commerciale Trenord) ha posto l’accento su interconnessione e flessibilità, soluzioni confermate da Martino Colombo (direttore Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità – Canton Ticino) e Roberta Cattaneo (Direzione regionale FFS Regione sud): «Il trasporto su ferrovia non può essere aumentato più di tanto. Il sistema va invece ripensato con nuove forme di mobilità, prestando attenzione a primo e ultimo miglio, e “spalmando” gli orari di punta».

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Il rischio di diventare un’isola

L’aeroporto di Malpensa è finito sotto la lente nel secondo focus “Efficienza Logistica e Mobilità delle Merci”: «È lo scalo di riferimento per le merci, e l’unico che può garantire collegamenti con il mondo», ha commentato Betty Schiavone. La presidente di Alsea ha sottolineato la mancanza di connettività con interporti e aeroporti nella Regione Logistica Milanese: «In proposito non si può non avere dei programmi: le mappature sono state fatte, non c’è bisogno di ulteriori studi. E, a causa delle Alpi, per l’Italia non ci sono facili canali di uscita: se non vengono organizzate sinergie con altri Paesi la Penisola rischia di diventare un’isola. Occorre una strategia che possa funzionare per tutti, l’auspicio è che la ferrovia possa arrivare all’interno dell’aeroporto».

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Monte Ceneri e Malpensa

«Infrastrutture come quella del Monte Ceneri sono per l’Italia un’opportunità enorme», ha ribadito Piero Solcà (Terminal Infra & Services Hupac SA). Richiamando i temi della concertazione, ultimo miglio e formazione del personale logistico ha ricordato che «le vicissitudini legate al Covid, e la conseguente espansione di e-commerce e smart working, ci hanno fatto capire l’importanza di una gestione attualizzata dei dati».
«Malpensa sta diventando l’aeroporto del sud della Svizzera», ha osservato Giovanni Costantini (Cargo City Manager Sea). «Sia per i viaggiatori che per le merci, che trovano sempre la loro strada: a novembre sono tornate a volumi preCovid». E mentre le stime per il quadriennio dovrebbero essere positive, per il 2021 «certamente non c’è nulla di certo: la situazione è ancora difficile. Però quest’anno il fatturato delle merci ha superato quello dei passeggeri».

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