Italia Viva incontra i cittadini di Varese e porta in piazza le sue battaglie al Governo

VARESE – Oggi pomeriggio, sabato 2 aprile, Italia Viva è scesa in piazza a Varese per un gazebo dalla doppia valenza: da un lato un’iniziativa di ascolto dei cittadini, dall’altro un’occasione per raccontare quelle che sono le principali “battaglie” di Italia Viva al Governo, dall’assegno unico per le famiglie alla vaccinazione Covid fino alla posizione politica sulla guerra in Ucraina.

Incontro con i varesini

All’incontro con i varesini hanno partecipato il coordinatore provinciale di Italia Viva Giuseppe Licata, l’onorevole varesina Maria Chiara Gadda e i due assessori di Lavoriamo per Varese Stefano Malerba e Nicoletta San Martino. Il gazebo, che si è svolto dalle 15 fino al tardo pomeriggio in piazza del Podestà, è stato un momento di incontro con i cittadini che fa parte di un’iniziativa nazionale del partito che si chiama “Mille Piazze”. «Un’iniziativa di ascolto e confronto diretto con i cittadini, ascoltando le istanze che arrivano dal territorio e dalle persone», spiega il coordinatore provinciale.

Le battaglie

Ma è stata anche l’occasione per raccontare quello che Italia Viva ha fatto in quest’ultimo anno a livello nazionale. «Abbiamo raccontato le battaglie che sono state portate avanti al Governo – commenta Giuseppe Licata – a partire dal Family Act, l’assegno unico universale nato alla Leopolda che poi ha preso forma. Le domande arrivano e si cominciano ad erogare i primi assegni: un progetto che diventa concreto». Poi la posizione di Italia Viva in merito ai vaccini obbligatori. «Anche grazie a questo l’Italia è potuta ripartire», ha sottolineato il coordinatore provinciale. Quindi l’Europa: «Visti gli ultimi accadimenti con la guerra in Ucraina si è dimostrata giusta la nostra visione sull’importanza di un’Europa unita». Infine un altro tema che si collega sempre al conflitto in corso, come quello dei costi energetici. I rappresentanti locali di Italia Viva hanno ricordato la battaglia a favore del Tap in Puglia. «Una battaglia impopolare, che alla luce dei fatti si è rivelata giusta perché con il gasdotto siamo meno dipendenti dalla Russia», ha concluso Licata.