Kohler, Il trombettista che ha emozionato nel lockdown: «Tornerò a suonare per le strade»

raffaele kohler trombettista milano

SOMMA LOMBARDO – Sulle note di “O Mia Bela Madunina” ha risvegliato le vie di Milano con la sua tromba, diventando uno degli artisti simbolo durante il primo lockdown. Si tratta di Raffaele Kohler, il musicista 40enne che lo scorso marzo ha omaggiato il capoluogo lombardo dalla finestra di casa sua, in via Fauché, a suon di swing. Performance che non solo ha incantato i vicini di casa, ma gli ha permesso un’ampia soffiata di notorietà nel mondo dei social e sui giornali. Ora, il trombettista torna a far parlare di sé, a un anno di distanza, con un album nuovo in canna e un posto nel prossimo maxi-evento online organizzato da Andrea Parodi, in programma per l’8 marzo. Si parla di “Just like a woman”, il concerto che chiama sul palco i big del mondo dello spettacolo – come Joe Bastianich, Alberto Fortis e Roy Paci – e coinvolge, fra gli altri, i Comuni di Somma Lombardo, Besnate e Saronno.

«Girava bene», poi il lockdown

Chi meglio di Kohler può raccontare il mondo dello spettacolo nell’era del Covid. Proprio lui che vive di musica, tra balere, eventi buskers e show di strada. E proprio in uno dei periodi in cui, a suo dire, «girava proprio bene». Sì, perché c’erano «tante iniziative, tanti concerti: Milano era in un momento esplosivo». Poi la beffa del destino, che invece di alimentare l’entusiasmo degli artisti ha optato per costringere tutti fra quattro mura. E il trombettista se lo ricorda bene: «È stato incredibile vedere una città così viva bloccarsi di colpo. Abbiamo sperato che passasse subito, ma niente». Da lì l’idea di rompere quel silenzio da clausura con uno degli inni popolari che più rappresentano Milano: «Una sensazione surreale».

Chiudere i teatri: «Un errore»

All’inizio dell’estate scorsa, poi, è arrivata la boccata d’aria delle riaperture estive. «Dal 25 giugno abbiamo ripreso con gli spettacoli dal vivo. Ovviamente c’erano tutte le limitazioni del caso, ma in qualche modo eravamo riusciti a crearci un habitat in questa nuova dimensione», racconta Kohler. Ecco perché non riesce a spiegarsi le scelte che in seguito hanno fatto ripiombare nel buio il mondo dei live show. «Credo che sia stata presa con leggerezza l’idea di chiudere i teatri e i posti per i concerti prima di tutto. Paradossalmente erano i più sicuri, perché sempre tenuti sotto controllo».
In ogni caso, la musica ha continuato ad occupare gran parte delle giornate del trombettista. «Quando hanno chiuso tutto la prima volta, ero appena uscito col disco “Rondini”. E visto che non potevo esibirmi sono andato avanti a registrare in studio insieme alla mia band». Il frutto di questo lavoro è il nuovo album “Una sera in balera”, che verrà lanciato il 17 marzo («il giorno del mio compleanno»). Un’occasione per ribadire il messaggio dell’artista, ovvero «tornare a suonare e ballare nelle strade e nelle piazze».

L’unico desiderio

Ora il prossimo appuntamento è per la festa delle donne, proprio con “Just like a woman”. «Sarà un evento incredibile, grazie al lavoro di Andrea Parodi, che è riuscito a riunire in un evento streaming grandi artisti internazionali: lui è uno di quelli che non si è mai arreso di fronte alla pandemia». Per la serata, la “Raffaele Kohler Swing Band” lancerà un brano inedito. Si tratta di “Still”, realizzato insieme alla cantante Gabriella De Mango.
E per il futuro? «Visto che ho avuto l’onore di inaugurare il Ferrara Buskers Festival – nella sua limited edition – sulle note di “What a wonderful world”, la prima cosa che farò sarà tornare per strada a fare musica e ballare, poi nelle balere a fare swing». Lui vuole solo questo, ovvero «suonare: non chiedo altro».

Somma, Besnate e Saronno festeggiano l’8 marzo con Joe Bastianich

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