La pandemia non ferma il nuovo ospedale di Busto-Gallarate. Moratti: «Sostenibile»

BUSTO ARSIZIO – Più assistenza territoriale in Lombardia, ma anche il nuovo ospedale di Busto Arsizio-Gallarate viene confermato. Nel piano di investimenti sulla sanità per il periodo 2021-2028, approvato in giunta regionale per uno stanziamento complessivo da 4 miliardi di euro, ci sono 800 milioni di euro per «i nuovi ospedali con criteri di sostenibilità», come li ha definiti la vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti: l’ospedale unico che sorgerà a Beata Giuliana e il nuovo ospedale di Milano che unificherà gli attuali San Paolo e San Carlo.

L’ospedale unico c’è

Una conferma importante per il nuovo ospedale di Busto-Gallarate. L’emergenza Covid e le nuove esigenze emerse per la sanità, che il piano di investimenti sintetizza nei tre assi di «assistenza territoriale, transizione ambientale e tecnologie innovative di diagnosi e di cura», hanno cambiato le priorità ma non hanno toccato un progetto strategico che ormai da anni attende la concretizzazione. «Abbiamo previsto nuovi ospedali con criteri di sostenibilità per 800 milioni, i nuovi Santi Paolo e Carlo a Milano e il nuovo a Busto-Gallarate» le parole dell’assessore Letizia Moratti. Che ribadisce quanto già annunciato nei mesi scorsi dal suo predecessore Giulio Gallera e dal Dg Eugenio Porfido: nessuna marcia indietro, solo un adeguamento del progetto ai nuovi criteri.

Il piano di investimenti

«Le risorse programmate – spiega Moratti – ammontano a 4 miliardi, di cui 1 miliardo e 350 milioni a valere sul “programma pluriennale degli investimenti in sanità”, 1 miliardo e 600 milioni sono le risorse autonome della regione sempre per il periodo 2021-28; e 1 miliardo e 100 di risorse sul piano nazionale di ripresa e resilienza, da confermare da parte di questo governo, perché erano frutto di un accordo con il governo precedente». La novità principale sono gli stanziamenti per l’assistenza territoriale: 700 milioni per realizzare un centro di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per ogni distretto, cioè ogni 100 mila abitanti. E ancora, 80 milioni per le infrastrutture per la telemedicina, teleconsulto e televisita. Interventi da 250 milioni per la transizione ambientale. Altri 170 milioni saranno destinati al potenziamento tecnologico per le apparecchiature di diagnosi e cura, dalle risonanze alle tac, e 80 milioni per il potenziamento tecnologico delle apparecchiature a bassa e media tecnologia.

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