La torre di via Cervi arriva in consiglio per un voto decisivo anche per Più Fagnano

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FAGNANO OLONA – Vacilla la torre. Oscillazioni che si potrebbero ripercuotere rovinosamente anche sul recupero dell’ex Colonia Elioterapica e finanche sulla prosecuzione dell’amministrazione. L’eventuale bocciatura del mega capannone di via Fratelli Cervi, che il prossimo 25 maggio approderà in consiglio comunale, potrebbe dare vita a un effetto domino pazzesco. Tanto che da giorni, sotto traccia, sono al lavoro le diplomazie politiche fagnanesi (e non solo). Per tentare di far rientrare la maggioranza della maggioranza, ovvero Lega e Forza Italia, dall’intenzione di dire “no” al punto. E che il cielo sopra il Castello minaccia un uragano politico lo conferma la richiesta del sindaco Elena Catelli di spostare in coda le comunicazioni personali.

L’ultima parola al sindaco

Non che ce ne fosse bisogno. Ma ad aumentare in maniera vertiginosa le fibrillazioni della maggioranza è stato lo spostamento delle “Comunicazioni del sindaco”. Formalità che in genere sta al primo o al secondo punto dell’ordine del giorno.

All’ultima riunione capigruppo, incontro di routine per vidimare l’ordine dei temi consiliari, infatti, il primo cittadino ha messo a segno il colpo a sorpresa e ha chiesto di poter mettere all’ultimo punto dell’odg le sue comunicazioni. Ovvero, proprio a seguito del tema più caldo: il progetto di costruzione del nuovo capannone in via Fratelli Cervi. Richiesta accolta, ma che ha subito creato scompiglio.

Un brutto tentativo di mettere pressione che fa seguito alla lettera dell’imprenditore“, si lascia scappare qualcuno di Più Fagnano senza nascondere che i nervi in maggioranza sono sempre più tesi e sempre più scoperti. Maggioranza che sulla questione è spaccata letteralmente in due. Si aggiunga che non più tardi di qualche settimana fa, proprio il sindaco uscì allo scoperto dicendo che, qualora la sua maggioranza avesse bocciato l’intervento, avrebbe preso le dovute conseguenze.

Più Fagnano ama il thriller

Certo, dire ora di quali conseguenze di tratta è un vero terno al lotto. Anche se, nella maggioranza stessa, c’è chi ha messo in conto la chiusura anticipata del mandato. Ora, la vita politica del Castello ha già regalato colpi scena di scena a raffica. Tempeste che si sono consumate in un bicchiere d’acqua e giri di valzer inaspettati, che hanno ribaltato decisioni e previsioni date per certe e scontate. Di certo al gruppo di governo di Più Fagnano piace il genere thriller.

Quindi tutti con il fiato sospeso. Anche per capire se il plotone di consiglieri di Forza Italia e Lega rimarrà compatto sul “no”, oppure se da qui al giorno del consiglio qualcuno del “fronte” voterà come i colleghi di Fratelli d’Italia favorevoli all’opera e fedelissimi al sindaco. Nulla è certo, perché tra il sì e il no si potrebbero incuneare le defezioni. “Tira aria da malattia diplomatica”, afferma qualche esponente di Più Fagnano, lasciando intendere che qualche posto al prossimo consiglio potrebbe rimanere vuoto. Insomma potrebbero anche esserci consiglieri che decideranno di non decidere.

Come un anno fa

La si giri come si vuole, ma il prossimo consiglio potrebbe essere decisivo. E dal vivo, perché l’assise torna a riunirsi in presenza, alle 19, nell’aula magna delle scuole Fermi di piazza Alfredo Di Dio. Dove, esattamente un anno fa (era il 29 maggio 2020) si è riunito un altro consiglio pesante. Quello della revoca delle dimissioni date qualche giorno prima dal sindaco Catelli e l’ingresso in giunta di Gigi Rosa in qualità di assessore esterno. Insomma, corsi e ricorsi vichiani. Oppure, per chi ci crede, scherzi del destino che per la seconda volta passa, per Più Fagnano, da piazza Alfredo Di Dio.