L’Ardor e Busto salutano Elio Mecchina, maestro di sport e di umanità

ardor Mecchina

BUSTO ARSIZIO – Si sono svolti oggi, nella Chiesa di S. Michele, i funerali di Elio Mecchina, storico allenatore del vivaio dell’Ardor di Busto Arsizio, strappato alla vita da un male incurabile all’età di 63anni. Un ultimo affettuoso saluto per una persona che ha fatto tanto per il rione di S. Edoardo, ma più in generale per Busto Arsizio, formando e crescendo al gioco del calcio – mai espressione è più appropriata – tanti bambini, fra cui anche un certo Michele Ferri. Ma non solo: “Se un giorno qualche bambino mi ricordasse come io ricordo lui, saprei che ho fatto un buon lavoro come allenatore e come educatore”. 

Il nostro ricordo: in punta di piedi

Noi che per anni come BustoSport abbiamo battuto i campi cosiddetti di periferia, abbiamo avuto il piacere di imbatterci più volte nel Mecchina allenatore: da persona schiva e riservata, quale è sempre stato, non ci ricordiamo francamente di grandi interviste, ma di poche e misurate parole sempre però ricche di significato e di valori, dispensate con moderazione e umanità. Quell’umanità che Elio, da allenatore e da educatore (era professore Isef), ha sempre saputo trasmettere ai suoi bambini, diventando un punto di riferimento. Con la scomparsa di Elio, quasi in punta di piedi come era nel suo stile, l’Ardor ma più in generale Busto perdono tanto: perdono figure (come nel caso di Faravelli per Cas, senza voler scomodare il grande Pasino) che attraverso lo sport hanno davvero formato alla vita generazioni di ragazzi, oggi adulti e in molti casi padri. Ma questi esempi, così virtuosi e così preziosi, restano e resteranno per sempre.

Elio Mecchina

Il mio primo allenatore

Esempi che hanno lasciato un segno e che hanno avuto un seguito, come possiamo ben capire dalle parole di uno dei suoi tanti bambini d’allora, come Fabio Rimoldi, per tutti Ciampi: “E’ stato il mio primo allenatore ed è quello che ha avuto un’impronta più consistente nella mia formazione. Lo ricordo che da solo teneva a bada più di 50 bambini su campi in terra, organizzando tornei su tornei. Se un giorno qualche bambino mi ricordasse come io ricordo lui, saprei che ho fatto un buon lavoro come allenatore e come educatore“. 

L’omaggio dell’Ardor: maestro di umanità

Ecco come l’Ardor del presidente e amico Sandro Meraviglia, che con Elio era cresciuto sotto l’ala e la scuola di Italo Andreolli, ha voluto ricordare il suo allenatore:
“Una delle pietre miliari dell’Ardor. Non riusciamo ancora a crederci. Ottimo calciatore (a 16 anni l’esordio in prima squadra, prima che un brutto infortunio interrompesse la sua carriera – ndr), poi eccellente maestro sportivo e di umanità. Ha insegnato a tantissimi ragazzi il gioco del calcio e il comportamento dentro e fuori dal campo di gioco. Non basterebbero mille parole per descrivere la sua passione, la sua competenza, la sua generosità, la sua umanità, la sua capacità di coinvolgimento, in grado di allenare tanti ragazzi contemporaneamente sul campo di via Bergamo. Elio grazie per tutto quello che hai fatto per noi e per quello che hai dato a tutti i ragazzi che ti ricorderanno sempre con immenso affetto. Ci mancherai moltissimo. Tutta l’Ardor abbraccia con tanto affetto la moglie Manuela, il figlio Andrea e tutti i familiari”.

Ardor Elio Mecchina – MALPENSA 24