Laveno, chiude l’asilo nido di via Fermi. Il Comune cerca una soluzione alternativa

Laveno asilo nido

LAVENO MOMBELLOL’asilo nido comunale di Laveno chiude. A deciderlo l’amministrazione guidata dal sindaco Luca Santagostino. Mancanza di sicurezza e salubrità sono i due motivi principali che hanno spinto il Comune a mettere i lucchetti alla struttura situata in via Fermi, nella frazione Ponte. Si sta cercando in queste settimane una soluzione alternativa in vista della ripresa delle attività a settembre. E all’orizzonte c’è un bando del Ministero dell’Istruzione al quale Laveno ha partecipato.

Le criticità della struttura

L’Ufficio tecnico, dopo un sopralluogo con il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici, ha redatto una relazione approfondita in cui vengono evidenziate le criticità presenti nella struttura e gli investimenti da realizzare per la sua messa in sicurezza. Opere ingenti, con un costo stimato in almeno 250mila euro. Un impegno che l’amministrazione comunale ha deciso dunque di non portare avanti, per una serie di motivi, a partire dai tempi di realizzazione che sarebbero incompatibili con la riapertura delle attività. Gli investimenti inoltre verrebbero realizzati su una struttura complessivamente obsoleta e arrivata ormai abbondantemente al termine del suo ciclo di vita, senza peraltro contribuire in alcun modo ad aumentare il valore della stessa. Infine, in seguito alla recente candidatura ad un bando del Miur per la ricostruzione di un nuovo immobile da destinare anche all’attività di asilo, per l’amministrazione risulta ancora più inopportuno ed insensato intervenire con un investimento di adeguamento dell’attuale sede, certamente destinata alla demolizione.

Una soluzione alternativa

«È nostra responsabilità morale dover garantire ai piccoli utenti, alle loro famiglie e agli operatori condizioni igienico sanitarie e di sicurezza adeguate, e per tali ragioni la decisione di questa amministrazione è di non riaprire l’attuale struttura per il nuovo anno», commenta il sindaco Luca Santagostino. Gli assessori Elisabetta Belfanti e Fabio Bardelli, congiuntamente agli uffici comunali, si sono attivati per individuare una soluzione alternativa a breve termine che possa garantire la prosecuzione del servizio. «Abbiamo anche già stanziato a bilancio delle somme – continua il primo cittadino – per un eventuale adeguamento alla funzione di asilo nido di una struttura privata presente sul territorio comunale. Essendo tuttavia ancora in trattativa con la proprietà dell’immobile, non possiamo al momento garantire una data di ripresa del servizio».

Riapertura non prima di fine settembre

Se la trattativa dovesse andare a conclusione si ipotizza una ripartenza dell’attività non prima della fine del mese di settembre. «Siamo ovviamente dispiaciuti – osserva Santagostino – per la decisione che abbiamo dovuto prendere e che siamo consapevoli produrrà disagi nelle famiglie che avevano iscritto i propri figli, tuttavia siamo fermamente convinti della necessità e della bontà di una tale decisione». Intanto si attende che da Roma giungano buone notizie in merito al bando a cui ha partecipato il Comune. «Siamo fiduciosi che l’iter del bando cui ci siamo candidati solo pochi mesi fa e che ci vede attualmente aggiudicatari provvisori del finanziamento di 1.450.000 euro, possa portare a Laveno Mombello una nuova struttura moderna che possa ospitare sia il servizio del nido sia ulteriori servizi per bambini e famiglie», conclude il sindaco.