Frana killer a Laveno: risarcimento da 800mila euro per la morte di nonno e nipote

LAVENO MOMBELLO – Frana killer a Levano Mombello: il Comune di Laveno e il proprietario del terreno da cui si staccò lo smottamento mortale condannati in sede civile a pagare un risarcimento pari a 800mila euro per la morte di Giorgio Levati, 70 anni e della la nipote Adriana De Pena Moya Rochely, di 16.

Condannati Comune e proprietà

Nonno e nipote furono uccisi dalla frana che il 15 novembre del 2014 travolse l’abitazione nella quale vivevano. Per loro non ci fu nulla da fare. Il Tribunale civile di Varese ha condannato, in primo grado, il Comune di Laveno Mombello al pagamento del 75% del risarcimento assegnato. Il restante 25% spetterà alla proprietà del fondo. La sentenza potrebbe andare ad incidere sul versante penale della vicenda. In prima battuta la procura di Varese chiese l’archiviazione del fascicolo aperto. Il Gip Anna Giorgetti ordinò nuove indagini dopo l’apposizione dell’avvocato di parte civile Andrea Boni. Il Giudice per le indagini preliminari, infatti, individuò dei possibili profili di responsabilità per l’allora amministrazione Lavenese che non chiuse la strada nonostante tra il 1987 e il 2011 furono registrati, nella stessa zona, altri cinque smottamenti.

La mancata chiusura della strada

La procura insiste però sull’archiviazione. Le ragioni riassunte con freddezza sono “anche con la strada chiusa la frana avrebbe comunque ucciso“. Per la parte civile se la strada quella notte fosse stata chiusa è possibile che i residenti nell’abitazione travolta, preoccupati per il provvedimento, avrebbero potuto decidere di allontanarsi. Di fatto il Gip non si è ancora espresso e quindi le accuse penali sono ancora aperte. La sentenza del Tribunale civile varesino potrebbe a questo punto pesare sull’altro fronte.

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