Stazione di Gallarate premiata, pendolare beffato

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Affollamento e carrozze inadeguate, soltanto uno dei tanti disagi per i pendolari

Un premio europeo alla stazione ferroviaria di Gallarate. Ci verrebbe da esclamare: urca! Se non fosse che, al di là della valenza del riconoscimento concesso da Euroferr, un’associazione di ferrovieri, il premio da assegnare sarebbe quello dell’inefficienza. La “medaglia” che afferma l’importanza storica e territoriale della struttura sarà ritirata dal sindaco Andrea Cassani, che con le croniche e insopportabili disfunzioni ferroviarie non c’entra niente. Essendo però il massimo rappresentante istituzionale cittadino deve gestire onori e oneri della carica che ricopre. Non sapremmo dire se l’impegno di ricevere la gratificazione di Euroferr sia più un onere invece di un onore. Perché, sotto sotto, alla luce dei disagi che riguardano le migliaia di persone che li subiscono ogni giorno, la cerimonia di consegna  in agenda martedì 21 ha tutto il sapore di una beffa.

Poi, è vero, le motivazioni dei premianti vanno oltre il contingente, intendono porre in luce le qualità del territorio e della città che ospitano la stazione. La sua storia, la sua importanza per il sistema ferroviario e tutto quanto ne consegue. Che la stazione di Gallarate sia uno snodo di valore primario è cosa risaputa, da qui si va in Svizzera attraverso ben due linee, vi transitano i convogli internazionali; lo scalo merci di Hupac, benché privato, è tra i più attrezzati del Nord Italia; tra qualche mese sarà attivato il collegamento diretto con Malpensa. Insomma, non proprio la stazioncina di Rio Bo, per parafrasare Palazzeschi.

Merita un premio? In Italia non lo si nega a nessuno, ma sarebbe interessante raccogliere il parere dei pendolari costretti a vere e proprie odissee quotidiane a causa dei ritardi, degli scioperi, dei guasti, delle cancellazioni improvvise delle corse, del sovraffollamento delle carrozze, di questo o di quel problema. Proprio in queste ore, il sindaco Cassani ha reso noto il progetto per un nuovo, ampio parcheggio, di cui scarseggia l’intorno. Un intervento che, comunque, non risolverà il resto delle problematiche sul tappeto. Per quanto tempo, per dirne una, è rimasto fermo l’ascensore che conduce alle banchine di arrivo e di partenza? E i vandalismi, le intemperanze, la strana popolazione che, specialmente di notte, “prende dimora” in stazione? Potremmo continuare, ma forse basta e avanza: da premiare, al momento, c’è poco o niente. A Gallarate come in tutte (o quasi) le stazioni della Lombardia.

L’amministrazione civica, per quanto di sua competenza, si è data da fare riqualificando il piazzale antistante la struttura, luogo poco raccomandabile a certe ore. Una volta, un sindaco ipotizzò la soluzione: l’esercito. Forse troppo, ma fino a un certo punto. Sarebbe già molto se si mettesse mano alla razionalizzazione, meglio, alla normalizzazione del servizio. Regione Lombardia di tanto in tanto esce con proclami e richiami ai gestori, alle Ferrovie dello Stato, a Trenord, a quanto compone il quadro di riferimento gestionale. Ben sapendo che tutto ritorna alla stessa Regione, che acquista carrozze e motrici di ultima generazione nel tentativo di modernizzare il servizio, ma di cambiamenti risolutivi non ce ne sono per il momento. Però arriva un premio, che avrà di sicuro un merito: far incazzare ancora di più pendolari e passeggeri di nuovo sbeffeggiati. Evviva!

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