Lavori in via Selene a Varese, la denuncia del comitato: «Distrutto un ecosistema»

VARESE«Si è distrutto un ecosistema»: è la denuncia che arriva dal comitato “Difendiamo Selene”, che ha pubblicato sui social alcune foto relative all’avanzamento dei lavori per la costruzione della rotatoria di via Selene, accompagnate da una forte critica in merito ai lavori in corso nell’area. Nel dibattito entra anche l’ex vicesindaco Daniele Zanzi, che ricorda la sua opposizione al progetto fin da quando sedeva tra i banchi della giunta.

La denuncia del comitato

«Aggiornamenti brutali da Via Selene e dalla Palude»: così si apre il messaggio pubblicato su Facebook dal comitato “Difendiamo Selene”, che da alcuni anni ormai si batte contro il progetto viabilistico che riguarda l’area. Il testo è accompagnato da alcune foto che mostrano l’andamento dei lavori di cantiere. «Questa la rotonda in costruzione, sulle sorgenti della Palude – si legge nel post – in nome della quale si è distrutto un prato umido, degli alberi, dei campi e un ecosistema, rendendo la sua terra sterile. In nome della quale si è distrutta la vita degli abitanti che coltivavano la sua terra e che hanno scelto 40 anni fa di vivere una vita semplice, lontani dal caos e in contatto con piante e animali del bosco. In nome della quale si porterà il traffico pesante fino in città e alla tanto amata Esselunga. In nome della quale si rafforzerà una zona industriale che era ancora al limite tra natura selvatica e spazio antropocentrico e ancora salvabile. In nome della quale si allegherà con un’opera sovradimensionata la via Piana di Luco e si potenzierà l’area della Stoppada, facendola così morire».

Zanzi: «Uno scempio»

A rilanciare il messaggio del comitato è Varese 2.0, che sulla sua pagina Facebook propone un commento dell’ex vicesindaco Daniele Zanzi, che ricorda i dubbi espressi in merito al progetto da lui e dal suo movimento, fin da quando faceva ancora parte della maggioranza. «Un vero errore e scempio, deciso sì anni fa, ma che poteva essere fermato e non lo si è fatto. Sarebbe bastato intervenire con l’autorità concessa dalla carica e stoppare e non lo si è fatto. Chi, come il sottoscritto ha tentato di evitarlo, credendo nella critica costruttiva che sarebbe andata a vantaggio non solo dell’ambiente, ma anche dell’amministrazione e del sindaco stesso – che sarà ricordato anche per questo – non è stato ascoltato, anzi è stato isolato e bannato! Una triste pagina per la città di Varese, attuata per di più da chi fa della difesa dell’ambiente una sua bandiera! Doppia vergogna».