Lavoro “impossibile” nel turismo a Varese: dialogo scuola-impresa per colmare il gap

VARESE – Un maggior dialogo tra scuola, impresa e istituzioni può essere la chiave per colmare il mismatch tra domanda e offerta nel settore del turismo, problema molto sentito anche nella provincia di Varese. È questa l’indicazione principale che emerge da un focus promosso dagli Enti Bilaterali di Varese che ha preso a campione imprese, lavoratori e scuole del territorio. I dati sono stati diffusi nel corso dell’incontro “Il lavoro im-possibile nel turismo” che si è svolto oggi pomeriggio, 25 maggio, a Ville Ponti.

Manca il personale

Il punto di partenza alla base del convegno era la difficoltà per le aziende del settore turismo di trovare il personale adatto alle proprie esigenze. Un problema che si è palesato in seguito alla pandemia, periodo in cui molti lavoratori impegnati nei comparti dell’accoglienza e della ristorazione hanno cambiato occupazione. In quest’ottica dunque si fa sempre più importante il rapporto tra il mondo della formazione e quello del lavoro. «Uno dei nostri obiettivi – ha detto Alessandro Castiglioni, presidente dell’Ente Bilaterale Turismo Varese aprendo i lavori – è quello di essere sempre più facilitatori tra il mondo dell’istruzione e quello dell’imprenditoria». L’incontro, moderato da Michele Mancino, vicedirettore di Varesenews, ha visto poi gli interventi dei rappresentanti di Camera di Commercio, Provincia di Varese, Fipe e Federalberghi.

I dati del settore

Al centro dei lavori i risultati di uno studio realizzato dall’Osservatorio sul Terziario “Spazio Indagine Varese”: un focus sul fabbisogno di formazione e l’incontro tra domanda e offerta nel settore turistico. Lo studio si è sviluppato attraverso una survey online, che ha coinvolto un totale di 104 imprese e 90 lavoratori del territorio, e una serie di interviste di approfondimento, con la partecipazione di 9 istituti scolastici della provincia. La prima parte è dedicata al percorso di formazione, con una fotografia dell’offerta scolastica della provincia di Varese, che vanta 162 scuole secondarie di secondo grado, il 17,3% delle quali propone un indirizzo di studio specifico per il turismo. Una proposta variegata, con l’attività didattica che viene arricchita da incontri con professionisti, attività pratiche e corsi di approfondimento. Un ruolo importante è ricoperto dai Pcto (ex alternanza scuola-lavoro. L’83% degli studenti trova lavoro entro i 24 mesi dal diploma.

Competenze e mismatch

Il 66,3% delle imprese intervistate considera però l’attuale offerta formativa scolastica “non pienamente adeguata alle proprie esigenze”. La maggior parte di esse, infatti, la ritiene “sufficiente, ma dopo un periodo di ulteriore formazione interna” (59,6%), dato confermato dagli stessi lavoratori, per la gran parte dei quali “ha fornito solamente le basi per l’esercizio della professione” (35,6%) o “non è stata propedeutica al lavoro svolto attualmente” (31,1%). Quindi il tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro: secondo l’esperienza delle scuole, ad incidere maggiormente sono le differenze in termini di “caratteristiche personali” degli studenti (Skill Mismatch) e di “aspettative salariali e contrattuali” all’ingresso nel mondo del lavoro (Mismatch salariale e Agreement Mismatch). Emerge sempre più con forza, tuttavia, un nuovo tipo di mismatch legato alla “qualità della vita” e incentivato dal periodo pandemico: i giovani tendono a ricercare un’occupazione compatibile con le proprie esigenze, che consenta loro di conciliare nel migliore dei modi la vita familiare e il tempo libero con il lavoro. Per quanto riguarda la soddisfazione nel lavoro il 72% del personale ritiene che l’azienda per cui lavora sfrutti a pieno le sue competenze, mentre il 20% ritiene di non avere un ruolo adatto alle proprie competenze o attitudini personali. Tra questi, il 44% pensa di cambiare ruolo o lavoro nel 2022.

L’incontro tra domanda e offerta

L’indagine analizza poi il tema della domanda e dell’offerta di lavoro nel settore. Dallo studio emerge che quasi la metà (48,1%) delle imprese turistiche intervistate nella provincia prevede di assumere nuovo personale nel corso del 2022, in modo particolare nel settore ristorazione. I profili più ricercati riguardano i giovani under 30 (63,5%), con una «qualifica o diploma di istituto tecnico o professionale (51,9%), prevalentemente in ambito turistico-alberghiero (87,5%) e in misura minore nelle aree del marketing, comunicazione e grafica e linguistiche. È richiesta, generalmente, un’esperienza maturata nello stesso settore (51,0%) o nella stessa mansione (32,7%), ma si ricerca anche personale al primo impiego (31,7%). Le principali mansioni da ricoprire riguardano ruoli di cameriere (64%), addetto al banco (38%), aiuto cuoco (30%), cuoco (20%), barman (18%), pizzaiolo (16%) e lavapiatti (14%).

Come ridurre il gap

L’analisi si chiude quindi indicando alcune possibili soluzioni al gap, a partire dal “sentiment” di scuole e aziende. Se è vero, infatti, che il 78% circa degli istituti scolastici intervistati conferma l’esistenza di un dialogo con le realtà economiche e le istituzioni della provincia, nella realtà dei fatti solo il 56% di questi ha rapporti costanti sia con le aziende che con altre organizzazioni, come la Camera di Commercio, le associazioni di categoria, le agenzie interinali, le forze dell’ordine o i club di servizio. Il restante 44% lamenta un’assenza di contatto con le istituzioni del territorio: una metà ha confronti diretti solo con le imprese (22%), l’altra riferisce di rapporti sporadici o del tutto assenti (22%) con i diversi attori. In sintesi dunque promuovere un maggior dialogo tra scuola, impresa e istituzioni si dimostra un fattore determinante per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro turistica della provincia e creare una maggior corrispondenza tra profili formati e ricercati.