Lazzerini: «Malpensa non è nei piani di Ita. Solo base per il cargo»

Lazzerini ita malpensa Linate

MALPENSA – Non c’è Malpensa nel futuro di Ita. «Nel nostro piano c’è solo il volo su New York». Lo ha detto Fabio Maria Lazzerini, Chief Executive Officer and General Manager, ospite questa mattina 9 ottobre a Palazzo Turati per l’evento che dà via al World Routes Milano 2021. A sei giorni dall’avvio ufficiale della nuova Alitalia, svela quale sarà il radicamento della compagnia aerea di bandiera sugli scali milanesi.

Il dualismo degli hub

Nei piani di Ita non c’è Malpensa. La vecchia Alitalia se n’è andata 11 mesi fa e non tornerà. «Il dualismo dei due hub ha distrutto la compagnia precedente», ha dichiarato Lazzerini accerchiato dai giornalisti. «L’Italia è un piccolo Paese che non ha un mercato domestico enorme. Oltretutto in questa fase storica gestire due hub è oggettivamente impossibile. Cerchiamo dunque di fare bene le cose a Fiumicino, di fare molto bene le cose a Linate perché per noi è altamente strategico, e per Malpensa vedremo come evolve il mercato. Non dimentichiamoci che partiamo soltanto con 52 aerei».

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A Malpensa il cargo

Se Ita avrà un futuro a Malpensa sarà unicamente per il settore merci. «Stiamo ragionando di usarla come base per il cargo in un’operazione che probabilmente non vedrà Ita da sola ma con l’alleanza di un player forte», ha reso noto il General manager del vettore tricolore. «Lo abbiamo visto nei numeri: è un settore che sta andando molto bene, ma per un’azienda che sta partendo solo adesso non è facilmente indirizzabile. Banalmente, non ci sono aerei da comprare né da prendere in leasing, perché essendo un mercato così forte nessuno rinuncia agli aerei che ha. Quando abbiamo scritto il Piano industriale lo scenario era differente, ma le interazioni con l’Europa ci hanno portato via sette mesi di tempo e partiamo soltanto ora».

Linate un investimento

Nel comparto passeggeri, dunque, in Lombardia Ita è proprio come la vecchia Alitalia: ha gli occhi puntati soltanto su Linate. «Nella negoziazione con l’Europa abbiamo lottato con le unghie per preservare gli slot». E sebbene nei primi mesi gli aerei voleranno semivuoti, al city airport di Milano non si può rinunciare. «Linate è un investimento che secondo i nostri piani si ripagherà molto velocemente alla ripresa del traffico. Ora abbiamo gli slot da proteggere, ma se li lasci non li riprendi più perché c’è una lista di attesa lunga come il mio libro dei desideri».

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