Legnano, un auditorium e un museo per la Tosi del futuro. «No al Pgt del Comune»

legnano pgt francotosi museo

LEGNANO – Ci sono anche un auditorium e un museo nei piani della proprietà per il futuro della Franco Tosi (sopra, in una foto degli anni Ottanta). La storica azienda legnanese ha comunicato le sue intenzioni in coda al lungo elenco di osservazioni al Pgt proposto dalla giunta Radice per la parte che riguarda il vasto complesso industriale lungo via Alberto da Giussano, in larga parte dismesso. Osservazioni che sono in realtà correzioni richieste all’amministrazione comunale dall’azienda, da tempo in rotta di collisione con i progetti di Palazzo Malinverni.

Presezzi: «Piano dannoso e inattuabile»

«La permanenza della storica ditta Franco Tosi nel territorio in cui è nata – si legge nelle conclusioni alle osservazioni mosse al Piano di governo del territorio dall’azienda di cui è presidente Alberto Presezzi – auspicata da tutte le parti sociali è minata dai piani attuativi lesivi per l’attività, inattuabili dalla proprietà. È necessario per l’azienda il mantenimento della stessa struttura, viabilità ed impianti con la possibilità di poter agire puntualmente sui singoli edifici anche con trasformazioni radicali per le esigenze produttive attuali e future

«Si richiede inoltre la possibilità di flessibilità alle destinazioni d’uso sempre riferite all’attività aziendale, per poter prevedere strutture in futuro oltre che di produzione anche di servizi all’impresa e di interesse culturale. È interesse della Franco Tosi, per il rilancio dell’azienda sia a livello produttivo che di immagine internazionale, la realizzazione in futuro di un auditorium ad uso interno o pubblico senza fini di lucro e di un museo dell’attività storica della Franco Tosi con luoghi aggregativi e di ristoro, oltre ad uno spazio riservato ai tecnici esterni dell’impresa ad uso foresteria all’interno delle volumetrie esistenti».

Brumana si appella alla Fiom

Per il consigliere civico Franco Brumana «l’obiettivo perseguito dal nuovo Pgt della giunta Radice sembra la fine della Tosi. Speriamo che si sia trattato solo di incapacità e di negligenza, o comunque che il sindaco si ravveda. Le ragioni espresse dalla Tosi sono impressionanti e danno l’idea della gravità dell’offensiva mossa contro questa fabbrica tuttora in attività e contro i suoi lavoratori».

Lo stesso consigliere del Movimento dei Cittadini ha scritto ieri, venerdì 8 marzo, una lettera aperta alla Fiom, al sindaco e agli altri consiglieri comunali ricordando il «danno immediato» procurato all’azienda dai vincoli imposti dal Comune, e cioè: la demolizione del 40% degli edifici dell’ambito At6, perché la superficie lorda degli stessi deve scendere da 72.000 a 42.000 mq; il blocco dei trasporti eccezionali in uscita dalla fabbrica e della mobilità interna degli autoarticolati; un vincolo archeologico non previsto dalla Soprintendenza; e la demolizione degli edifici nell’At5 per realizzare una zona di verde pubblico.

Dopo la mancata convocazione urgente della competente commissione del consiglio comunale con «motivazioni insensate», Brumana chiede ora alla Fiom, «a tutela dei lavoratori della F. Tosi e dell’indotto e nell’interesse dell’intera città» di cogliere l’occasione della presentazione, da essa organizzata venerdì 15 marzo, di un libro intitolato “Così si salva una fabbrica” sulla storia della Franco Tosi per chiedere al sindaco di «impegnarsi pubblicamente a fare in modo che vengano revocate prima dell’approvazione le disposizioni del Pgt che compromettono l’attività industriale» dell’azienda.

LEGGI ANCHE:

Si è spenta a Legnano la stella di Calini, Cavaliere ed ex presidente di Antares

legnano pgt francotosi museo – MALPENSA24