L’imprenditore tessile tifa Farioli. E il centrodestra di Busto va in tilt

busto antonelli farioli

BUSTO ARSIZIO – C’è endorsement e endorsement. Quello che Piero Sandroni, industriale bustocco a capo del gruppo degli imprenditori del Tessile e dell’Abbigliamento di Univa, la potente unione degli industriali della provincia di Varese, ha dedicato a Gigi Farioli ha avuto un effetto deflagrante. Perlomeno sul piano politico, sia dentro il centrodestra di Busto Arsizio sia nella stessa Univa. I motivi sono molteplici, a cominciare dal fatto che un rappresentante di primo piano dell’associazione confindustriale, da sempre attentissima a non provocare sommovimenti nella politica locale, si sia esposto a favore di un candidato alle Amministrative. Presa di posizione che Sandroni ha classificato come personale, affrancata da qualunque riferimento, diretto o indiretto, alla stessa Univa, ma comunque foriera di grande imbarazzo.

Tanto più che dal centrodestra e, a quanto pare, dall’ufficio principale di Palazzo Gilardoni, sono partite telefonate di fuoco a fronte di un intervento di sostegno indirizzato a un unico candidato, schierato, come si sa, in antagonismo al sindaco uscente Emanuele Antonelli, che tenta il bis alle urne. Per quanto riguarda Univa, i commenti e i giudizi di peso politico sono sempre collettivi, di solito affidati al presidente pro tempore (attualmente è Roberto Grassi) e decisi dopo un confronto interno. Una procedura che Confindustria, anche a livello locale, segue da sempre, improntata alla prudenza e indirizzata a questioni che, in linea generale, attengono al contesto imprenditoriale nel suo insieme.

Gigi Farioli, a capo di uno schieramento di riformisti e centristi, del quale fa parte anche Italia Viva, è oggi considerato da Antonelli e compagnia cantante l’uomo da battere, più ancora del piddino Maurizio Maggioni, il più probabile avversario di Antonelli in un eventuale ballottaggio. Farioli irrita il centrodestra perché proviene da lì, anzi, è sempre stato il portabandiera locale del berlusconismo, dal quale, pur non avendone preso le distanze dal punto di vista ideologico, si è allontanato sotto il profilo elettorale. “Un atto di coraggio” scrive Sandroni nell’endorsement reso pubblico sabato scorso. Basterebbe questa frase per definire la positiva considerazione dell’imprenditore nei confronti del già sindaco di Busto. “Un suo amico personale” commenta qualcuno. Al punto che Sandroni sarebbe stato richiesto da Farioli come candidato al consiglio comunale. Voci in questo senso si sono diffuse nei giorni scorsi, seguite da indiscrezioni su presunte pressioni affinché non accettasse di correre il 3 e 4 ottobre prossimi. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si sarebbero mosse ai diversi livelli per evitare la discesa in campo dell’imprenditore, persona autorevole e potenziale catalizzatore di consensi. Alla fine, non si capisce se indotto dallo stesso Farioli o per un mai precisato debito di riconoscenza verso di lui, Sandroni si è risolto a scrivere di suo pugno l’attestazione di stima che ha incendiato la campagna elettorale.

Come sempre accade in queste occasioni, le bocche sono cucite, come se confermare retroscena di cui tutti, per altro, sono al corrente, equivalesse a un reato. Discorso che prevede considerazioni di più ampio respiro sui comportamenti di una politica che in certe occasioni viaggia sul basso profilo. E a volte, di questi tempi, la politica bustocca appare più giù del semplice basso profilo. Ma la questione, si capisce, non riguarda soltanto Busto.

Endorsement a Farioli dall’industriale tessile Sandroni: «Atto di coraggio»

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