Lombardia, la Lega salva Gallera ma lo lascia solo. Rimpasto in vista in Regione

MILANONo alla sfiducia all’assessore al welfare Giulio Gallera: con 47 voti contrari, a fronte dei 31 favorevoli dell’opposizione, la maggioranza di centrodestra conferma la propria compattezza e respinge, ancora una volta, il tentativo di “spallata” portato avanti dal Movimento Cinque Stelle, e condiviso dal Pd e dagli altri gruppi di minoranza. Ma dai banchi della maggioranza, oltre all’autodifesa di Gallera e alla difesa d’ufficio del capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi, non si leva nessuna voce a favore dell’assessore azzurro, tantomeno dal principale alleato della Lega. Segno che il suo destino sembra ormai segnato, con il rimpasto che si avvicina, e che dovrebbe essere perfezionato prima di Natale.

Il segnale della Lega

Nessun intervento pro-Gallera dal centrodestra: «però ci sono stati i voti» confida un consigliere regionale leghista. Eppure il segnale sembra chiaro: la maggioranza fa quadrato attorno all’esponente di Forza Italia, ma di fatto ne prende le distanze. Nella prospettiva che il tanto chiacchierato rimpasto di giunta possa compiersi sotto Natale, dopo l’approvazione del bilancio (prevista per il 18 dicembre) e quando la pressione della seconda ondata della pandemia dovrebbe essersi ormai sgonfiata. Sui giornali circola il nome di Davide Caparini, attuale assessore al bilancio, come sostituto: di certo il nuovo delegato alla sanità lo indicherà la Lega, ma sembra profilarsi la scelta di una figura tecnica autorevole. A Gallera potrebbe invece essere affidato un nuovo incarico in giunta, magari la casella dei trasporti, per compensare Forza Italia.

L’affondo delle opposizioni

Non si trattava di una vera mozione di sfiducia ma una proposta di «ridefinizione dell’assetto dei vertici dell’assessorato» guidato dall’esponente di Forza Italia, quella messa in agenda dal Movimento Cinque Stelle. Il cui capogruppo Massimo De Rosa, dopo aver elencato tutti gli errori commessi da Regione Lombardia nella «disastrosa gestione» della pandemia e le inefficienze emerse per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale, suggerisce a Gallera «un passo indietro, prima del rimpasto». Più esplicito l’altro pentastellato Marco Fumagalli, che chiede di «prendere atto del fallimento del sistema sanitario lombardo». Per il capogruppo Pd Fabio Pizzul «la tensione latente» in giunta e in maggioranza «non aiuta»: alla sanità lombarda serve «una guida autorevole capace di motivare tutti e farci lavorare in maniera coordinata».

La difesa di Gallera

«Se i risultati della pandemia purtroppo non sono all’altezza degli sforzi compiuti, insieme proviamo a mettere in campo quel senso di collaborazione istituzionale, per dare in messaggio». L’appello rivolto dell’assessore Giulio Gallera. «Io continuo a lavorare in quella direzione dal 20 febbraio senza perdere un giorno. Forse se insieme proviamo a costruire dei passaggi facciamo qualcosa di utile per chi ha bisogno». Gallera ha provato a difendere «le tante azioni» messe in campo da Regione Lombardia per fronteggiare l’emergenza, ricordando che il «contact tracing e la pressione sugli ospedali sono saltati in quasi tutte le regioni» e rivendicando i «provvedimenti impopolari e difficili, determinanti nel tentativo di ridurre una diffusione del virus», presi dalla Lombardia «prima del governo». Ma stavolta a fare più rumore sono stati i silenzi degli alleati.

Bocciata in Consiglio regionale la mozione di sfiducia contro l’assessore Gallera

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