Dalla Lombardia alla Svizzera: fermare la fuga degli infermieri

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VARESE – Lo scorso 20 maggio i presidenti dei due Ordini hanno avuto un confronto con rappresentanti di Enti e Istituzioni per chiedere soluzioni concrete per incentivare queste figure, essenziali per la sanità italiana, a rimanere nel nostro Paese.

Le ragioni degli infermieri

Cercare soluzioni concrete per rendere sempre più attrattiva la professione infermieristica nelle zone di confine, per evitare la migrazione in Svizzera di figure essenziali per la sanità italiana. I presidenti di Opi Como e Varese nei giorni scorsi hanno partecipato a un importante incontro sul tema, con l’intenzione di portare le istanze degli infermieri, preoccupati degli ultimi dati relativi al numero di professionisti che scelgono di lasciare il lavoro in Italia per opportunità meglio retribuite oltreconfine.

La fuga in Svizzera

I dati cantonali confermano il trend in crescita registrando nel triennio 2020-2022 oltre 350 professionisti della salute (di cui il 90% infermieri) che sono passati oltreconfine. Si tratta di più del doppio dei trienni precedenti. Il tema è stato trattato lo scorso 20 maggio a Varese quando i presidenti Aurelio Filippini (Opi Varese) e Giuseppe Chindamo (Opi Como), hanno incontrato la parlamentare, Maria Chiara Gadda, il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Massimo Mastromarino che ricopre anche la carica di presidente dell’associazione dei Comuni di Frontiera, e il consigliere regionale Giuseppe Licata. Filippini e Chindamo, come detto, hanno ribadito l’importanza di pensare a come rendere attrattiva la professione infermieristica nelle zone di confine. Sono state diverse le proposte discusse tra cui un welfare di confine e un contributo economico.

Le proposte per fermare l’emorragia

Tra le ipotesi presentate: sgravi sugli affitti, sconto benzina, fino ad arrivare a un assegno di confine, come già accaduto in passato per le Forze dell’Ordine. Tutti i presenti si sono impegnati a portare la voce degli infermieri a Enti e Istituzioni da loro rappresentate in occasione dell’incontro. “I cittadini hanno bisogno degli infermieri – spiegano Chindamo e Filippini – per la loro salute, gli infermieri hanno bisogno della politica per continuare a sostenere il sistema, perché la salute di una regione passa dalle mani dei suoi professionisti”. L’incontro si è tenuto a latere di un evento di sensibilizzazione promosso da C.A.O.S. Varese (Centro Ascolto Operate al Seno) e dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Varese, in collaborazione con ASST dei Sette Laghi/SSD Breast Unit e il sindacato di polizia SAP, durante il quale è stato realizzato un open day di visite senologiche gratuite dedicato alla prevenzione del tumore alla mammella per le donne appartenenti al Corpo della Polizia di Stato.

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