Ospedale di Gallarate, ora l’emergenza è in Radiologia. Sono rimasti solo tre medici 

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GALLARATE – Nemmeno il tempo di digerire l’ormai imminente chiusura della Cardiologia che l’emergenza si sposta subito in un altro reparto. La Radiologia del Sant’Antonio Abate è ridotta all’osso: sono rimasti soltanto tre specialisti e uno part time, un numero insufficiente per garantire una soddisfacente qualità del servizio. Ce ne vorrebbero almeno il triplo. 

Carenza di medici 

Il problema è sempre lo stesso e in ospedale a Gallarate sembra amplificato a tal punto che il depotenziamento dell’offerta è una lenta erosione che si trascina da anni. La carenza di medici, infermieri e operatori sanitari in generale sta portando a uno svuotamento della struttura che – sebbene destinata a chiudere in vista dell’ospedale unico con Busto Arsizio – è comunque chiamata a garantire dei livelli sufficienti di prestazioni su un territorio molto vasto e popoloso per almeno i prossimi sette anni, quanti ce ne vogliono secondo il cronoprogramma di Regione Lombardia per arrivare all’apertura del polo di Beata Giuliana.  

Servizi ridotti 

Difficile pensare al 2030 se già in questo momento in Radiologia vengono garantite soltanto le urgenze. Non si fanno ecografie, tac, risonanze. Soltanto la senologia mantiene la sua attività di diagnostica per immagini. Manca chi referta e Asst Valle Olona sta provando a trovare una soluzione con il coinvolgimento attivo delle altre strutture aziendali per avviare dei correttivi. Ma non è facile, perché i concorsi vanno a vuoto, i medici vanno altrove e sembra essersi innescata una pericolosa spirale negativa che non si sa fin dove possa arrivare. 

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