Lonate, attacco a Forza Italia: «Siete i quattro paladini del nulla cosmico»

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LONATE POZZOLO –  Si aspettava l’unanimità in consiglio,  la capogruppo di Uniti e Liberi Tania Manfredelli, per la mozione sui valori della Costituzione. E invece, in fase di votazione, il centrodestra ha abbandonato l’aula «a sostegno della libertà, contro la mozione bavaglio del Pd». Secondo episodio in due mesi che la giunta guidata da Nadia Rosa non manca di sottolineare: «I fantastici quattro, paladini del nulla cosmico, si sono dati alla macchia e invece di restare al loro posto rispettando il mandato dei propri elettori hanno preferito spendere la serata altrove senza fare un’opposizione costruttiva, ma sottraendosi al loro compito ed evitando il dibattito democratico».

«Mi aspettavo l’unanimità»

Con una mozione sul “Rispetto dei valori della Costituzione repubblicana e antifascista”, spiega Manfredelli, «volevamo ribadire alcuni valori che sono apartitici. Sulla scia di quello che stiamo facendo per la legalità, come la Consulta, e alla luce di episodi spiacevoli come l’irruzione degli attivisti di Casa Pound in consiglio comunale». Manfredelli spiega che aveva condiviso la mozione con tutti i consiglieri, aperta a eventuali modifiche – la mozione prevede la sottoscrizione di una carta ispirata ai valori costituzionali e antifascisti per chi chiede l’utilizzo degli spazi comunali – , ma di non aver ricevuto risposta. Aspettandosi però l’unanimità in consiglio: «E’ stato politicizzato un messaggio che non lo era affatto, etichettato come “di sinistra” quando l’antifascismo e il rispetto della Costituzione sono apartitici». La mozione, previa eliminazione della parola “antifascista” su richiesta di Modesto Verderio (Grande Nord), è stata approvata. Non dal centrodestra che – dopo averlo fatto lo scorso febbraio in fase di approvazione del triennale delle opere pubbliche – ha lasciato l’aula.

«Mozione bavaglio e di bandiera»

Con la mozione di LeU «è tramontato ufficialmente  il mito della sua “civicità” del gruppo, che si rivela per quello che è in realtà: un PD mascherato da lista civica, tanto da presentare le mozioni del proprio partito in consiglio comunale»: Centrodestra per Lonate non ci sta e spiega il perché dell’abbandono del consiglio. Ribadendo «l’inganno di una mozione bavaglio e di bandiera. Esistono già leggi e forze preposte a vigilare su questi fenomeni (di illegalità, ndr) con maggiore efficacia di qualsiasi foglio fatto firmare per la concessione della sala consiliare». «Il nostro gruppo crede fermamente nei valori sanciti dalla costituzione ed è proprio per questo che ci indigniamo quando questi vengono strumentalizzati per gettare discredito sugli avversari. A 70 anni dalla lotta di liberazione, siamo ancora qui ad utilizzare la clava dell’antifascismo per screditare gli avversari? Tanto più che la mozione, accanto all’antifascismo, aggiunge tutta una serie di principi molto “politicamente corretti” da sempre cavallo di battaglia della sinistra». E conclude: «Siamo davvero sicuri che il più grande ed urgente problema di Lonate sia il rispetto dei valori antifascisti?».

«Centrodestra sempre in fuga»

Arriva a distanza di qualche giorno la replica del gruppo di Uniti e Liberi. Che, passando oltre la mancata unanimità sulla propria mozione, rimarca proprio l’abbandono del consiglio comunale in fase di votazione: «gli scranni dove il centrodestra siede si svuotano magicamente ogniqualvolta ci sia una decisione da prendere. Forse perché senza argomenti hanno preferito non prendere posizione, ma sottrarsi al voto e fuggire». Il gruppo di maggioranza non usa mezzi termini nel definire l’opposizione come «sempre in fuga, senza argomenti da contrapporre che vestendo la felpa di novello Pinocchio, si muove e parla a comando, pilotato dai fili tenuti del loro non eletto Mangiafuoco seduto tra il pubblico che, a suon di messaggistica istantanea, dettava direttive e cose da dire evidenziando l’isteria senza senso delle frasi ripetute 8 milioni di volte». Il riferimento va anche alla mozione di Centrodestra per Lonate sulla situazione dei dipendenti comunali che hanno chiesto la mobilità, su cui «affermano di non aver avuto risposta – scrive LeU nella propria nota -. Ma in consiglio c’eravate voi o i vostri cloni?». E la giunta Rosa conclude: «Vi ricordiamo che la sede del dibattito è il consiglio comunale, dove i vostri elettori si aspettano di vedervi dimostrare un minimo di consistenza. O inventerete motivi per scappare per tutti i prossimi quattro anni?»

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