Lunghe code davanti ai supermercati. Nuovo assalto a Gallarate e Somma

code supermercati Gallarate Somma

GALLARATE – Dopo l’assalto ai supermercati all’inizio dell’emergenza Coronavirus, la situazione si era normalizzata quasi ovunque. Poteva capitare di attendere anche mezz’ora prima di entrare, ma i disagi restavano comunque nella norma di un periodo straordinario. Da ieri invece lunghe code sono tornate a formarsi davanti all’ingresso dei supermercati, dopo le proposte di una stretta sulle libertà di movimento e anche sulla gestione delle rivendite alimentari. In fila tanta gente preoccupata, tornata con i trolley come non si vedeva dall’inizio dell’emergenza. Sul territorio, si segnalano attese estenuanti a Gallarate e Somma Lombardo.

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A Gallarate

Nella città di Gallarate le code principali si registrano nei supermercati più noti: il Carrefour di viale Milano (foto in alto) e l’Esselunga, dove la fila di carrelli – anche a causa, va detto, di un rigoroso rispetto delle distanze e di regolazione degli accessi all’interno – attraversa tutto il parcheggio per terminare in strada (nella foto in basso). Il sindaco Andrea Cassani, in uno dei suoi video che quasi quotidianamente pubblica giornalmente per tenere informata la popolazione, aveva segnalato comportamenti sbagliati. Come di una persona, davanti a lui alla cassa, uscita a fare la spesa soltanto per prendere una scatola di biscotti.

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A Somma Lombardo

«La spesa si fa una volta alla settimana», ha ammonito soltanto ieri il primo cittadino di Somma Stefano Bellaria, sottolineando che per molti l’acquisto di alimentari è la scusa per uscire da casa tutti i giorni, «anche più volte al giorno». E i risultati si vedono. Al Gigante, ieri, la coda si articolava sui quattro lati del grande isolato, con tempi di ingresso superiori all’ora e mezza (guarda il video). Non è così in tutti gli altri supermercati della città, ma la recente chiusura del Carrefour Market di Corso Europa soltanto due settimane fa non ha agevolato una più fluida redistribuzione degli accessi.

Errore di comunicazione

Questo mentre alcune catene hanno deciso di tenere chiuso la domenica o ridurre gli orari di apertura. Una scelta sbagliata secondo l’ex premier Matteo Renzi («Invito coloro che hanno responsabilità a decidere senza rincorrere gli umori ma seguendo il buon senso. Ridurre gli orari dei negozi crea solo più problemi: più calca, più code, più contagi») ma anche secondo l’assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Giulio Gallera, intervenuto ieri sera in televisione. «Io li lascerei aperti sempre», per evitare assembramenti e resse nei negozi di alimentari. «Non c’è un’emergenza alimentare, non creiamo il panico nella gente che pensa di non trovare da mangiare, si affollerà e già oggi ci sono code molto lunghe perché si rispettano le regole del distanziamento. Non ha senso chiudere alle 18».

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